) Religioso e politico afghano (n. Nodeh 1959 - Zabul 2013). Appartenente al gruppo etnico Pashtun, durante la dominazione russa in Afghanistan ha fatto parte della resistenza antisovietica (perdendo l’occhio destro in combattimento). Dopo il crollo del governo comunista (1992) e l’inizio dei conflitti tra le diverse fazioni di mugiāhidīn in lotta per il potere, O. (che nel frattempo era diventato mullah) si è posto alla guida dei talebani, conquistando dapprima la Provincia di Qandahar (1994) e poi l’intero paese; divenuto capo di Stato (1996), ha imposto la legge islamica al paese. Dallo scoppio della guerra in Afghanistan (2001) O. ha fatto perdere le sue tracce; si tende a credere che abbia trovato asilo in Pakistan (come O. Bin Laden). Il 23 maggio 2011 fonti anonime dei servizi di sicurezza afghani ne hanno annunciato l’uccisione (il 21 maggio 2011 in Pakistan); tuttavia la notizia è stata prontamente smentita dai talebani pachistani e afghani. Nel 2015 è stata dichiarata la sua morte, confermata da fonti afghane e talebane, avvenuta nel 2013 per malattia. La sua eredità è stata raccolta dal figlio Mohammed Yaqoob, dal 2020 a capo della commissione militare talebana.