Uomo politico iraniano (Teheran 1882 - Ahmadābād 1967). Dopo gli studi di diritto in Francia e Svizzera fu eletto al parlamento iraniano (1925). Si oppose alla nomina di Rezā Khān a scià di Persia e quando la dinastia Pahlavi si insediò sul trono, M. fu costretto a ritirarsi dalla vita politica. Con l'arrivo al trono di Mohammad Reza Pahlavi, figlio del precedente, M. tornò a sedere in parlamento nelle file dei nazionalisti (1942). Divenne capo del Fronte nazionale e fu nominato primo ministro (1951) a seguito dell'assassinio del gen. 'Ali Razmara, che si stava occupando della nazionalizzazione dell'industria petrolifera. M. portò a termine il provvedimento estromettendo le compagnie petrolifere britanniche che avevano in concessione lo sfruttamento dei giacimenti. Si impegnò anche per limitare l'influenza dello scià sulla vita politica e avviare una riforma agraria. Queste decisioni furono accolte con freddezza dai suoi alleati e suscitarono l'ira delle potenze occidentali: i servizi segreti britannici e americani organizzarono un colpo di stato e rovesciarono il suo governo (1953), allontanandolo da ogni incarico politico. M. fu processato e imprigionato per 3 anni e passò il resto della sua vita agli arresti domiciliari.