MOGILEV (o Mohilev; in biancorusso Magilevy; A. T., 69-70)
Città della Russia Bianca, situata in zona collinosa su ambedue le sponde del fiume Dnepr, a 170 m. d'altitudine. La popolazione, che conta 56.879 abitanti (1933), è composta di Russi Bianchi (48%), Ebrei (34%), Grandi Russi (13, 5%), Polacchi (3%). L'attività economica è rappresentata da alcuni molini, da fabbriche di birra, fonderie, manifatture di tabacchi, e produzione di oggetti di cuoio. Il commercio, riattivatosi dopo il disordine del periodo rivoluzionario, tende prevalentemente allo scambio di frumento, sale, zucchero e pesce.
Monumenti. - Tra gli edifici della città sono da notare: la cattedrale cattolica dei carmelitani, costruita nel 1692 (barocco polacco), e quella ortodossa, costruita dall'imperatrice Caterina II, in occasione dell'arrivo dell'imperatore Giuseppe II d'Austria (1780), di stile greco, edificata su disegni di N. A. L′vov. L'iconostasi di questa cattedrale è attribuita al pittore V. Borovikovskij. Mogilev possiede ventinove chiese ortodosse e un monastero, e tre chiese cattoliche, di cui una risale al 1612; in questa lo scultore Antakolskij eresse alla fine del sec. XIX un gruppo raffigurante la Resurrezione. È anche da ricordare il palazzo comunale, costruzione, in stile barocco, del 1679, con torre ottagonale.
Il Museo, fondato nel 1867, contiene la slitta di Napoleone I e una collezione degli oggetti e delle monete (soprattutto rare monete arabe) proveniente dagli scavi dei tumuli (kurgan) compiuti nella provincia di Mogilev alla fine del sec. XIX. A due chilometri dalla città è il parco Jančinsk col suo antico castello.
Storia. - L'epoca della sua fondazione non è nota. Nel secolo XII Mogilev si trova sotto il potere dei principi di Vitebsk, poi passò alla Lituania. Nel 1526 cominciò a essere chiamata città. Sotto il re Sigismondo II Augusto e i suoi successori Mogilev ricevette il diritto di Magdeburgo (1561), due fiere e altri privilegi. Nei secoli XVI e XVII era una ricca città, che faceva un commercio considerevole con Mosca, con l'Ucraina, con Riga, Danzica, Königsberg, Lipsia e altre città. Negli anni 1656-1661 fu occupata dalle truppe russe. Dalla fine del sec. XVII andò aumentando a Mogilev l'elemento ebraico, che prese gradatamente la città nelle sue mani. Durante la Grande guerra nordica la città ebbe molto a soffrire dalle truppe russe e svedesi. Nel 1772 venne annessa alla Russia. Nel 1780 a Mogilev ebbe luogo il convegno tra la zarina Caterina II e l'imperatore Giuseppe II. Nel 1812 fu occupata dai Francesi. Nella guerra mondiale Mogilev fu sede del comandante supremo dell'esercito russo.
La diocesi di Mogilev. - Diocesi creata per i cattolici della Russia nel 1772 dalla zarina Caterina, senza consultare il papa. In seguito il papa riconobbe l'elevazione della diocesi ad arcivescovato, compiuta arbitrariamente dalla stessa sovrana nel 1782. Avvenuta la seconda spartizione della Polonia (1793), le diocesi polacche rimaste furono rese suffraganee di Mogilev, con la conferma del papa nel 1798. Alla sede di Mogilev furono scelti di preferenza ecclesiastici ligi all'impero, e capaci di tollerare la non dissimulata e continua persecuzione cui i cattolici erano sottoposti. Restò celebre per questo il primo arcivescovo, Stanislao Siestrzencewicz. Spesso, appunto in servizio dell'intolleranza ortodossa, la sede fu lasciata per lungo tempo vacante.
Con il concordato del 1848 tra la Santa Sede e la Russia non si pose fine del tutto all'iniqua situazione del cattolicismo nella Russia: comunque, le sue sorti migliorarono alquanto.