MOBILE (A. T., 145-146)
Città dello stato di Alabama (Stati Uniti), capoluogo della Mobile County, situata alla foce del fiume omonimo, che sbocca nella Mobile Bay (Golfo del Messico), lunga oltre 48 km. e larga 13. Ha una temperatura media annua di 19°-200 (media dell'inverno, 11°,6; della primavera, 19°,5; dell'estate, 27°,2; dell'autunno, 20°). Le precipitazioni sono di circa 1550 mm. annui (23% in inverno; 26% in primavera, 32% in estate; 19% in autunno). È battuta non di rado da cicloni violentissimi: quello del 1906 arrecò gravi danni.
Mobile per popolazione è la seconda città dello stato dopo Birmingham: aveva solo 3194 ab. nel 1830, ma già 20.515 nel 1850, 38.469 nel 1900, 51.521 nel 1910, 60.777 nel 1920, 68.202 nel 1930 (64% di bianchi, di cui 2,9% nati all'estero; 36% di popolazione di colore).
Tra le industrie (3262 operai nel 1909, 8223 nel 1919, 4411 nel 1929) hanno più spiccata importanza quelle navali; ma la città deve il suo grande sviluppo attuale principalmente al commercio, essendo essa il primo porto dello stato. La stazione di quarantena è stabilita nell'isola Sand, mentre nelle isole Pinto e Blakely di fronte alla città sono allogati i magazzini, i cantieri navali, i serbatoi per il petrolio, i depositi per il carbone, ecc. Il commercio complessivo è salito da 1.805.000 tonnellate nel 1919 a 3.664.000 tonnellate nel 1928: nel decennio 1919-1928 il commercio con l'estero ha rappresentato il 44% del traffico complessivo. Nelle esportazioni del commercio estero si trova in primo luogo il legname (55,8% del tonnellaggio), seguito dal ferro e dall'acciaio, dal carbone, dal cotone, dal petrolio; nelle importazioni, i fertilizzanti, le banane, il petrolio, il ferro e l'acciaio, ecc. La posizione geografica favorisce moltissimo il traffico, specialmente con l'America Centrale e Meridionale. La città possiede un aeroporto ed è servita da numerose linee ferroviarie. Il porto è servito da una quarantina di linee di navigazione.
Storia. - Il De Soto trovò una città abitata da una tribù guerresca e circondata di mura e di torri, chiamata Mavila o Mobile. Attaccati dagli abitanti, gli Spagnoli espugnarono e distrussero la città, e ne sterminarono gli abitanti, dopo la più cruenta battaglia che si sia mai svolta tra rossi e bianchi. La nuova città fu fondata nel 1702 da Lemoine d'Iberville, diventando il forte principale dei Francesi, al luogo di Biloxi, e fu la capitale della Luisiana sino al 1723, cedendo a Nuova Orleans. Il sito primitivo, sino all'inondazione del 1711, si trovava più al nord. Fu ceduta alla Gran Bretagna nel 1763, ma nel 1780 venne ripresa dagli Spagnoli. Nel 1804 il Congresso fece di Mobile e delle sue vicinanze una zona speciale per l'esazione delle dogane, causando così un grave attrito con la Spagna. L'Unione la prese nel 1813, e nel 1819 venne incorporata come città.
Dopo la battaglia navale del 5 agosto 1864 (v. appresso), la città resistette sino all'aprile, quando si arrese a un esercito di 40.000 uomini sotto il Canby. Nel 1879 il municipio ebbe serî dissesti finanziarî e dovette essere posto sotto un consiglio di commissarî per la liquidazione dei suoi debiti.
Battaglia navale. - Il 5 agosto 1864 D. G. Farragut, incaricato delle operazioni contro Mobile, i cui passi erano difesi da opere costiere e torpedini, e da una squadra di tre corazzate e tre cannoniere, mosse incontro al nemico con 14 unità di legno, allacciate due a due in doppia fila, e con 4 monitori. Il capofila di questi ultimi, sfondato da una torpedine, colò a picco con tutto l'equipaggio. Alle 7 si combatteva in pieno; alle 8 la squadra del Farragut aveva già oltrepassato il forte Morgan (passo di levante), quando Franklin Buchanan, comandante della squadra sudista, l'attaccò deciso con le navi Tennessee, Morgan, Selma e Gaines. Il Selma fu subitamente catturato, il Gaines cercò scampo correndo in costa, il Morgan risalì la riviera di Mobile lasciando solo il Tennessee a sostenere l'impari lotta; infine anche questo, sconquassato dai monitori e dall'urto di due corazzate, fu costretto ad ammainare la bandiera.
Bibl.: Cfr. E. Channing, History of the United States, IV, rist., Londra 1927 segg., e Amer. hist. assoc., Report, 1897, pp. 777-1248, per ampie bibliografie. Si consulti anche P. J. Hamilton, Colonial Mobile, 1910; U. S. Army, Corp of Engineers, The port of Mobile, Alabama, Washington 1930.