Moab
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Massive ordnance air blast, nota anche come Mother of all bombs.
• Donald Trump spedisce il messaggio: possiamo spazzare via le vostre postazioni. Il presidente, pur concedendo tempo alla diplomazia, ha parlato di opzione militare. Ed ecco che la Moab ‒ altra definizione ‒ rinforza il monito. (Guido Olimpio, Corriere della sera, 14 aprile 2017, p. 3, Primo piano) • Il Daesh ha negato di aver sofferto perdite di suoi miliziani nell’attacco americano sul distretto afghano di Achin, provincia orientale di Nangharar, dove il Pentagono ha fatto lanciare giovedì il potentissimo ordigno Gbu-43 (la cui sigla è «Moab», soprannominata anche «madre di tutte le bombe»). «Fonti della sicurezza ci hanno riferito che non vi sono state vittime, né morti né feriti», ha affermato Amaq, l’agenzia di stampa del Daesh. (Paolo M. Alfieri, Avvenire, 15 aprile 2017, p. 7, Primo piano) • L’uomo d’affari Donald Trump ha messo le pistole sul tavolo. È il suo modo di trattare. E il mondo ha deciso di accettare le regole del nuovo gioco. Quanta paura dobbiamo avere dopo il lancio sull’Afghanistan della Moab, mother of all bombs, l’ordigno più potente mai immaginato dopo la bomba atomica? (Andrea Malaguti, Secolo XIX, 16 aprile 2017, p. 4, Primo piano).
- Già attestato nella Stampa del 13 marzo 2003, p. 2, La crisi irachena (Paolo Mastrolilli).
> madre di tutte le bombe.