MNASITIMOS (Μνασίτιμος, Mnasitimus)
3°. - Pittore greco che Plinio (Nat. hist., xxxv, 146) ricorda fra i pittori in transcursu dicendi, come figlio e scolaro di Aristonidas.
Se si accetta la identificazione (M. L. Ross, in Rh. Mus., iv, 18o) di questo pittore con il M. figlio di Aristo(nidas) (v. mnasitimos, 2°) firmatario, insieme con Polykles, della base di una statua, sull'acropoli di Lindo, di Astykrates (noto da una iscrizione di Teno datata tra il 200 e il 166), l'attività di M. va posta nel III secolo. In realtà Plinio non specifica se il padre fosse pittore e anzi ricorda altrove (Nat. hist., xxxiv, 140) uno scultore Aristonidas. Il nome M. appare solo in una dinastia di scultori rodî, compresa nel IV-II sec., ma nulla vieta che uno stesso artista fosse insieme pittore e scultore.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Künstl., II, Stoccarda 1889, p. 287; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2026-27; W. Klein, Gesch. gr. Kunst, Lipsia 1904-07, III, pp. 222 ss.; Hiller v. Gaertringen, in Pauly-Wissowa, Suppl. V, c. 828, n. 47; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, p. 894; A. Rumpf, in Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 599; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1932, cc. 2256-57, s. v., n. 1; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 205.