MISTRETTA (᾿Αμήστρατος, Μυτίστρατος; Amestratus, Mytistratus)
Piccola città del N della Sicilia, poco lungi da Kalakte, corrispondente alla odierna Mistretta. Non è ancora possibile potere affermare con certezza se le diverse denominazioni con cui è indicata dai varî autori (Steph. Byz.; Diod., xxiii, 9, 3; Polib., i, 24; Zonara, 8, 11; Plin., Nat. hist., iii, 91; Sil. It., xiv, 267; Cic., In Verr., iii, 39, 43) corrispondano ad una sola località oppure a due distinte, una delle quali, quella corrispondente a Μυτίστρατος, si troverebbe vicino l'odierna Marianopoli, nell'interno della Sicilia. Solo gli scavi potrebbero accertare la verità: allo stato attuale delle nostre conoscenze crediamo che le varie denominazioni corrispondano ad una sola città. L'ipotesi della esistenza di una città, Mytisratus, vicino Marianopoli, si basa quasi esclusivamente su alcuni rinvenimenti archeologici in quella contrada (L. Mauceri, Sopra un'acropoli pelasgica, ecc., Palermo 1896, p. 10); ma si tratta solo di tombe con vasi di terracotta incolori, lavorati a mano, troppo poco quindi per giustificare l'esistenza di una città. Per quanto riguarda le monete con la leggenda MYTI o VM (rovescio di MV) ne sono state rinvenute anche nell'odierna M., nella frana del castello (S. Pagliaro-Bordone, op. cit. in bibl., p. 110).
Incerte sono le origini della città: è probabile che in epoca preistorica vi sia stato uno stanziamento di popolazioni indigene come risulterebbe dal materiale sporadicamente rinvenuto. Le prime notizie sicure risalgono agli inizî della prima guerra punica. La città venne assediata dai Romani con tutti i mezzi: alla fine fu presa, distrutta e gli abitanti in parte uccisi ed in parte condotti in schiavitù. Più tardi fu ricostruita ed ancora assediata (Plin., Nat. hist., iii, 91). È civitas decumana dopo la II guerra punica (Cic., In Verr., iii, 39). All'epoca del questore Verre doveva avere un certo splendore in quanto fu da questi vessata e spogliata di molte ricchezze.
Si è discusso da parte di varî studiosi (Holm) intorno alla probabile origine orientale (fenicia) di M. anche per il nome stesso della città, che verrebbe connesso con quello della dea Astarte; ma niente si può dire di certo. Recenti ricerche negli archivi del Museo Nazionale di Palermo, hanno permesso di accertare che l'unico pezzo archeologico che si credeva provenisse da M., raffigurante un leone che azzanna un toro, di arte arcaica orientale (Pace, Arte e Civiltà della Sicilia antica, ii, 1938, fig. 108) proviene, invece, da Alesa. Ad epoca romana repubblicana pare appartenga una tomba recentemente rinvenuta, all'interno del centro abitato, in Piazza del Popolo, il cui materiale è andato disperso.
Bibl.: S. Pagliaro-Bordone, Mistretta antica e moderna, Palermo 1906; per l'origine orientale di M.: A. Holm, Storia della Sicilia, Torino 1896-1900, I, p. 194.