missione Galileo
Missione spaziale della NASA lanciata da Cape Canaveral (Florida) il 18 ottobre 1989 per l’esplorazione di Giove e dei suoi anelli e satelliti. Dopo un lungo viaggio nel corso del quale s’è avvicinata a Venere e poi, per due volte, alla Terra, è entrata in orbita intorno a Giove il 7 dicembre 1995. Dal modulo orbitante si è distaccata una navicella, che è discesa nell’atmosfera gioviana effettuando misurazioni per 58 minuti prima di disintegrarsi. Fra i risultati più importanti ottenuti dalla capsula, ricordiamo le misure delle velocità dei venti orizzontali e quelle di abbondanza di alcuni gas nobili (elio, neon). Le prime hanno indicato che la circolazione atmosferica deve essere prodotta soprattutto da sorgenti di energia interne al pianeta; per quanto riguarda l’abbondanza atmosferica dell’elio in relazione all’idrogeno (i due elementi di cui Giove è più ricco), è stato confermato che essa è significativamente minore di quella del Sole. Galileo è stata la prima sonda a osservare in modo ravvicinato un asteroide (951 Gaspra) e a scoprire la luna di un asteroide. Ha permesso di scoprire l’origine del sistema di anelli e di conoscere con buona approssimazione la struttura interna dei satelliti principali di Giove: ha rilevato la presenza di sali d’acqua su Europa, Ganimede e Callisto e di un’intensa attività vulcanica su Io. Nel luglio 1994 Galileo ha ripreso l’impatto della cometa Shoemaker-Levy con Giove: il pianeta è stato investito da una ventina di frammenti del nucleo cometario, oltre che da una miriade di particelle di polvere; il fenomeno è stato osservato anche dalla Terra e dal telescopio spaziale Hubble. Prevista della durata di due anni, la missione si è prolungata oltre sei, con una prima estensione tra il 1997 e il 1999 e una seconda, la Galileo Millennium Mission, che si è conclusa con il fly-by di Amaltea (una piccola luna interna di Giove) e con un distruttivo impatto con Giove il 21 settembre 2003, disposto per evitare di contaminare le lune di Giove, in particolare Europa.