Storico e uomo politico romeno (n. 1633 - m. Bărboşi, Roman, 1691). Dopo un lungo soggiorno in Polonia, tornò in patria nel 1652 e ricoprì importanti cariche pubbliche: ministro, ambasciatore, consigliere. Prese parte, con l'esercito turco, all'assedio di Vienna del 1683. Sospettato di congiura contro il Principe di Moldavia Constantin Cantemir, venne ucciso insieme al fratello Velicico. Oltre a un lungo poema filosofico-biblico, Viaţa lumii ("La vita del mondo"), scrisse due importanti opere storiche: Letopiseṭul Ṭării Moldovei ("La cronaca del paese moldavo"), che va dal 1595 al 1661, e De neamul moldovenilor ("Del popolo moldavo"), in cui è affermata per la prima volta esplicitamente l'ascendenza latina dei romeni, non solo della Moldavia, ma di tutto il territorio dell'antica Dacia. Ospite negli ultimi anni di vita del re di Polonia Sobieski, scrisse in polacco una storia della Moldavia e della Valacchia, che poi rifuse in un poema in versi polacchi.