Mira
Comune in provincia di Venezia, a 25 Km da questa, diviso in quattro contrade; si sviluppa lungo i lati del Naviglio di Brenta, linea navigabile che sfocia nella laguna veneta.
Dominio padovano ai tempi di D., è citato in Pg V 79, ove Iacopo del Cassero dice: Ma s'io fosse fuggito inver' la Mira, / quando fu' sovragiunto ad Orïaco, / ancor sarei di là dove si spira. Si può intendere che Iacopo, inseguito dai sicari di Azzo VIII, commise l'errore di lasciare la strada principale, che passava per M., prendendo una via secondaria e fuggendo in una palude, posta nei pressi di Oriago.
Il Bassermann sostiene (Orme 453) che la palude è la spiaggia, paludosa appunto e ricca di canne, a sud di Oriago e circa a mezza strada tra le due località.
Discordanti gli antichi commentatori sulla distanza tra Oriago e M., che è in realtà di 5 Km: " duo milliaria " per Benvenuto, " da quattro in cinque miglia " per il Vellutello, " un miglio o due " per il Daniello.
Non si può dire con certezza che D. abbia visto di persona la località, né si può seguire il Bassermann che lo afferma (Orme 454), basandosi soltanto sulla " vivente efficacia " con la quale D. descrive l'episodio.
Bibl. - N. Barozzi, Accenni a cose venete nel poema di D., in D. e il suo secolo, Firenze 1865, 795.