MIOCLONIA (dal gr. μῦς "muscolo" e κλόνος "spinta, scossa")
Si designano con questo termine piccole rapide contrazioni che compaiono in un muscolo. Interessano soltanto un gruppo di fibre muscolari e non il muscolo in toto e quindi non determinano nessun effetto locomotorio. Le mioclonie si possono mantenere ben circoscritte a determinati muscoli oppure alternare in parecchi muscoli. La causa della mioclonia si può determinare nel muscolo stesso (m. idiomuscolari), oppure nel nervo (cfr. le m. della neurite interstiziale ipertrofica), oppure nel cervello. Mioclonie di origine cerebrale sono di frequente osservazione nell'encefalite epidemica, tanto nella sua forma acuta che nella forma cronica. Ma si conoscono anche delle sindromi miocloniche, in cui cioè la mioclonia riassume tutta o quasi tutta la sintomatologia clinica. Oltre al paramioclono multiplo di Friedreich sono da ricordare tra le sindromi miocloniche la mioclonia di Unverricht-Lundborg, malattia familiare legata all'epilessia; la epilepsia partialis continua di Koshewnikoff consistente in uno stato mioclonico di una determinata regione del corpo in cui di tanto in tanto scoppia un accesso epilettico di tipo jaksoniano; la corea di Dubini e la corea di Henoch-Bergeron. Esiste, infine, una forma mioclonica localizzata agli arti superiori che compare spesso nella convalescenza del tifo petecchiale.