minzolinismo
s. m. Il modo di intendere e praticare l’attività giornalistica proprio di Augusto Minzolini.
• Tutto si può dire di Augusto Minzolini, detto «Minzo», tranne che sia un burocrate dell’informazione. Nel bene e nel male è ‒ e speriamo lo resti anche sulla poltrona più alta del Tg1 ‒ un giornalista della «vecchia guardia», uno che ha fatto della professione la ragione della sua vita. Uno che a cinquant’anni (ne compirà 51 il 3 agosto) e con trent’anni di professione continua a inseguire con la passione del ventenne qualche «notizia» in un mondo fatto di blog e di molte «non notizie». Personaggio che ha creato perfino un neologismo («minzolinismo») inserito nel lessico contemporaneo. (Ge. P., Sole 24 Ore, 21 maggio 2009, p. 17, Politica e società) • non meraviglia più di tanto che Minzolini evochi «la solita cappa mediatica», esorcizzi «la deriva giustizialista» e condanni le «dissertazioni» di chi non la pensa come il presidentissimo. Annotiamo però il verbo che l’inventore del «minzolinismo» ha usato parlando dei suoi ex colleghi della carta stampata, i quali ‒ a sentir lui ‒ «blaterano» di governi senza [Silvio] Berlusconi. (Sebastiano Messina, Repubblica, 31 luglio 2010, p. 4) • Dunque anche la [Simona] Ventura saluta e se ne va; per motivi specifici, legati alle incomprensioni col direttore [Massimo] Liofredi; eppure, venendo dopo il reclamizzato addio di [Michele] Santoro, e quelli di [Roberto] Saviano e di [Fabio] Fazio, più alcune giornaliste del Tg1 stanche del minzolinismo, sembra il segnale di un «rompete le righe» generale, l’ulteriore episodio di una migrazione inarrestabile. (Walter Siti, Stampa, 29 giugno 2011, p. 39, Società e Cultura).
- Derivato dal nome proprio (Augusto) Minzolini con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Repubblica del 29 ottobre 1994, p. 35, Cultura (Nello Ajello).