Vedi MINOSSE dell'anno: 1963 - 1973
MINOSSE (Μίνως, Minos)
Mitico signore di Creta, figlio di Zeus e di Europa secondo la versione più comune del mito, fratello di Radamanto, sposo di Pasiphae, padre di Catreo, Deucalione, Glauco, Androgeo, Acalla, Senodice, Ariadne, Fedra.
Racchiuso nel Labirinto di Cnosso il Minotauro nato da Pasiphae e dal toro, fu il fondatore della talassocrazia minoica; avrebbe dato ai Cretesi leggi suggeritegli da Zeus. Il mito narra che M. avrebbe inseguito Dedalo, fuggito dal Labirinto, che si era rifugiato presso il re Cocalo in Sicilia e nella reggia di questo re sicano. M. avrebbe trovato la morte per l'insidia delle figlie di Cocalo, che lo avrebbero gettato in un lebete di acqua bollente.
La scena di questa morte di M. è stata vista da G. Pugliese Carratelli nella metopa dello Heraion del Sele, che era stata interpretata come la morte di Pelia. Si è giustamente osservato che Pelia secondo il mito viene fatto a pezzi, e questi poi messi a bollire nel lebete, mentre la metopa rappresenta una figura emergente dal lebete tripodato, che si accorderebbe meglio con la tradizione della morte di M., il cui tema avrebbe potuto interessare l'ambiente artistico italiota, a cui si ispira la metopa arcaica, databile con le altre del thesauròs nella prima metà del VI sec. a. C.
La metopa è stata invece interpretata successivamente dalla Simon come l'episodio di Tantalo mentre prepara l'immondo banchetto con le carni del figlio Pelope, immerso nel calderone. La presenza tra le metope del Thesauros del Sele di altri personaggi puniti dagli dèi (Sisifo, Issione e Titios) suggerisce alla Simon una diversa ricostruzione (v. atlante).
Bibl.: B. Lavagnini, Sul motivo mitico della morte nella vasca da bagno, in Atti Accademia di Palermo, s. IV, II (Lettere), 1942; G. Pugliese Carratelli, Minos e Cocalos, in Kokalos, II, 2, 1956, pp. 89-103, nota 35, E. Simon, Die vier Büsser von Foce del Sole, in Jahrbuch, LXXXII, 1967, p. 275 ss.