minoranza
s. f. – Nei primi anni del sec. 21°, la questione delle m. territoriali (a base etnica, religiosa, linguistica e via dicendo) non ha cessato di figurare tra le più critiche, capace di innescare o inasprire conflitti – non di rado strumentalizzati dall'esterno – che possono mettere a rischio la sopravvivenza di stati e l'equilibrio di regioni geopolitiche anche vaste. Secondo alcuni analisti, la perdita di prestigio e di solidità accusata dagli stati, in conseguenza dell'erosione di sovranità prodotta da vari fenomeni che fanno capo alla cosiddetta globalizzazione, non potrà che lasciare uno spazio maggiore e crescente alle tensioni locali che mirano a garantire alle m. un più ampio grado di autogestione. L'ondata di rivendicazioni e di conflitti acuitasi dagli anni Novanta del secolo scorso ha assunto forme e soluzioni assai differenziate. L'implosione dell'Unione Sovietica e la disgregazione violenta della Federazione iugoslava avevano, per così dire, aperto la strada. Non si trattò propriamente di rivendicazioni di m. territoriali conculcate, dato che le repubbliche federate che allora si separarono godevano di prerogative di autogoverno appunto basate su distinzioni di ordine etnico. I due processi dissolutivi, però, resero evidente la possibilità di mettere in discussione la tenuta territoriale di stati anche solidi e autorevoli. La questione del Kosovo, invece, fa capo certamente a una condizione di m. della componente albanofona e islamizzata, entro la Repubblica serba. Non dissimili appaiono almeno alcune delle situazioni di tensione, generalmente definita interetnica, nelle repubbliche caucasiche ex sovietiche e nel territorio russo nel Caucaso, che proseguono tuttora senza aver raggiunto una stabilizzazione (ceceni, osseti, ingusci, daghestani in Russia; abcasi, osseti, agiari, armeni in Georgia; armeni in Azerbaigian; e vari altri gruppi). Il Sudan ha pure subito le conseguenze di una lunga e sanguinosa disputa (antecedente l'indipendenza) fra il potere centrale, prevalentemente rappresentativo della componente arabofona e islamica della popolazione, e l'insieme minoritario delle popolazioni nere delle regioni meridionali, che hanno costituito nel luglio 2011 lo Stato indipendente del Sudan del Sud. Nella regione ancora sudanese del Darfur, tuttavia, pure abitata da popolazioni nere non arabofone, continua a sussistere uno stato di grave tensione, cui non è estraneo il controllo dei giacimenti petroliferi dell'area. Casi risolti pacificamente sono invece quelli che hanno portato a forme di autonomia anche ampia nell'ambito di uno Stato, come – tra i più recenti – nel Regno Unito (Galles, Scozia, Irlanda del Nord) e in Canada (Nunavut, Yukon, Territori del Nord-ovest). A fronte di questi esempi, riferiti alle pochissime situazioni di cui sia in qualche misura informata l'opinione pubblica internazionale, occorre considerare che i circa 200 stati esistenti oggi al mondo ospitano migliaia (secondo alcuni, quasi 7000) di gruppi localmente minoritari.