Minamoto
Nome comune a numerose famiglie giapponesi, aventi per capostipiti figli e nipoti di imperatori, principi staccatisi dall’albero imperiale dal sec. 6º in poi. Durante i secc. 9° e 10°, poiché, per effetto specialmente della poligamia, i principi imperiali crescevano continuamente di numero, gravando in modo eccessivo sul bilancio, l’imperatore Saga (809-823) per primo diede il nome M. ai suoi figli, dal settimo (M. no Makoto) in poi. Successivamente, altri sovrani seguirono il suo esempio e si ebbero così vari M. distinti, nella storia, secondo il nome dell’imperatore da cui discendono: Saga-Genji, Seiwa-Genji, Uda-Genji, Murakami-Genji ecc. Più tardi, divenuti troppo numerosi, i M. aggiunsero al patronimico un nome speciale, di solito quello del distretto o villaggio di residenza: Ashikaga, Tokugawa, Matsudaira, Nitta, Kitabatake e così via. Alcuni di questi rami restarono a Kyoto a far parte della nobiltà di corte; altri, invece, passarono nelle province e costituirono casate aristocratiche militari. Il ramo più importante è il Seiwa-Genji, che ha per capostipite il principe Sadazumi (874-916), figlio dell’imperatore Seiwa, e che diede origine alle tre grandi famiglie shogunali (➔ ; Ashikaga; Tokugawa).