MIMICA
. Etnologia. - Per i primitivi la mimica è un mezzo d'espressione, che ora serve a rafforzare il linguaggio articolato, e ora, invece, a sostituirlo completamente. La sostituzione può essere imposta da ragioni di necessità contingenti, come nelle relazioni fra tribù che parlano differenti linguaggi o dialetti, nelle comunicazioni fra compagni di caccia o di guerra; ovvero da ragioni magico-sacre, come nei tabu. Presso varî gruppi di aborigeni australiani il totem, di cui sia interdetto il nome, viene indicato mimicamente con le mani. Il neofita presso gli Arunta, non può corrispondere coi suoi iniziatori se non per gesti; come per gesti, presso varie popolazioni dell'Africa, dell'America e dell'Australia, deve esprimere i proprî bisogni la vedova durante il periodo del lutto, che talvolta dura degli anni.
Il repertorio dei segni, che rappresentano la mimica convenzionale o il linguaggio mimico presso i popoli primitivi, varia da gruppo a gruppo; e spesso, oltre le mani e le dita, che dànno, coi loro movimenti, i gesti propriamente detti, vi sono chiamati a concorso altre parti del corpo: il capo, il collo, le braccia, le gambe, i piedi, le spalle, il torace, il ventre, e, in special modo, gli occhi, le sopracciglia, la fronte, le labbra, i denti, la lingua. Notevoli i repertorî di alcuni indigeni dell'Australia (Queensland) e quelli di alcuni Indiani dell'America Settentrionale (Dakota). Questi ultimi hanno varietà e ricchezza di segni speciali: sanno esprimere mimicamente i nomi di ogni genere, proprî e comuni, i pronomi, i verbi, le particelle; e combinando, poi, la mimica del corpo con quella del capo e delle braccia sanno fare dei lunghi discorsi.
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