MIMAS (Μίμας)
Gigante; probabilmente in origine divinità dei promontorî, collegata a Posidone ἵππιος (cfr. μιμιχμός, nitrito), in seguito assunse varie determinazioni: coribante, uno dei Bebrici, uno dei Troiani, signore eolico, centauro, ma nota soprattutto come gigante. Sappiamo da Euripide (Ion, 215) che M. era folgorato da Zeus nel frontone occidentale del tempio degli Alcmeonidi a Delfi. Il nome Mimos si legge accanto al gigante, dall'aspetto di oplita barbuto, che è l'avversario di Afrodite su una coppa di Lydos al Museo dell'Acropoli. La tradizione lo conosce però soprattutto quale avversario di Ares, sia come oplita (Apoll. Rhod., iii, 1224-26) che come mostro anguipede (Claud., Gigantomachia, liii, 83-91);. infatti l'antagonista di Ares su una coppa di Aristophanes ed Erginos al museo di Berlino, un giovane ignudo ed imberbe armato di scudo, è indicato come Mimon. M. doveva pure apparire, in posizione imprecisabile, nella gigantomachia dell'altare di Pergamo (M. Fränkel, Inschriften von Pergamon, n. 73 a). Con tutta probabilità M. è da riconoscersi pure su uno scarabeo etrusco, nel giovane, designato come Meas, armato di scudo che solleva un masso.
Il gigante sarebbe stato sepolto sotto il monte Mimas nella Tracia, o sotto l'isola di Prochyta tra Cuma ed Aenaria, o sotto il promontorio Mimas di fronte a Chio, tra Eritre e Hypokremnos.
Monumenti considerati. - Dìnos di Lydos al Museo dell'Acropoli: E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., iii, figg. 238-40; F. Vian, Répertoire, p. 38, n. 105, tav. 24; J. D. Beazley, Black-fig., p. 107, i. Coppa di Aristophanes all'Antiquarium di Berlino; E. Pfuhl, op. cit., iii, fig. 587; F. Vian, op. cit., p. 84, n. 388, tav. 43; J. D. Beazley, Red-fig., 841, i. Frontone di Delfi: F. Courby - P. De La Coste-Messelière, Fouilles de Delphes, iv, 3, pp. 26-32, tav. 36, figg. 3-7, tavv. fuori testo 3-4; Ch. Picard, Manuel, i, p. 343, n. 4; P. De La Coste-Messelière, in Ann. Ec. Haut. Ét. Gand, ii, 1938, pp. 109-123; F. Vian, op. cit., p. 15, n. 20. Scarabeo: A. Furtwängler, Gemmen, ii, p. 98, i, tav. 20; 27.
Bibl.: M. Mayer, Die Giganten und Titanen in der antiken Sage und Kunst, 1887, pp. 203 ss., n. 108, pp. 404 ss.; Tümpel, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 2975, s. v., n. 2; O. Gruppe, Griechische Mythologie u. Religionsgeschichte, Monaco 1906, pp. 745, n. 11; 286, nn. 2, 5, 6; L. Preller-C. Robert, Theogonie u. Götter4, Berlino 1894, pp. 71, n. i; 75, n. 5; O. Waser, in Pauly-Wissowa Suppl. III, c. 749, s. v. Giganten; Pley, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 1714, s. v., n. 2; U. von Wilamowitz, Glaube der Hellenen, I, Berlino 1931, p. 92; F. Vian, Répertoire des gigantomachies figurées dans l'art grec et romain, Parigi 1951, pp. 15, 38, 84; id., La guerre des géants, Parigi 1952, p. 113 ss., 205 ss., 229.