MILOŠ I Obrenović, principe di Serbia
Nato il 7 marzo 1780, morto il 14 settembre 1860. Figlio di un povero contadino, Teodoro Mihajlović, che aveva sposato la vedova di Obren di Brusnica, fu da giovane pastore al servizio del fratellastro Milan Obrenović. Rimasto analfabeta per tutta la vita, poté, grazie a un'intelligenza naturale non comune, innalzarsi fino a divenire il fondatore dello stato serbo. Nel 1807 partecipò alla prima insurrezione sotto i Karagjorgjević, e fu ferito gravemente nell'assalto di Užice. Morto, nel 1810, il fratellastro Milan, Miloš divenne suo erede e assunse l'appellativo di Obrenović. Avversario dei Karagjorgjević, fu incarcerato, poi graziato. Quando, nel 1813, l'insurrezione terminò con la fuga dei Karagjorgjević, M. si sottomise ai Turchi, ottenendo un'amnistia e la dignità di principe sui distretti di Požega, Kragujevac e Rudnik. Le prepotenze turche lo indussero (1815) a proclamare l'insurrezione nel villaggio di Takovo. Un anno dopo concluse un trattato che riservava ai Turchi la sovranità e l'occupazione militare, ma concedeva ai Serbi l'autonomia amministrativa. Nel 1817 la Skupština lo proclamò principe supremo di Serbia (dopo che era stato ucciso anche Karagiorgio). L'elezione fu confermata dal sultano solo nel 1830. M. aveva adottato un regime di tipo turco, orientale, dispotico, crudele. Gli atti di saggezza e di energia, compiuti nell'interesse dello stato, non furono compresi e valutati dalla popolazione. Sorse il problema della costituzione, chiesto dall'opposizione, appoggiata dalla Russia. Nel 1830 la Turchia impose una costituzione che M., sotto l'influenza inglese, cercò di abrogare coll'aiuto dell'esercito. Travolto dall'opposizione interna al suo dispotismo, che non conosceva legge, abdicò (1839) a favore del figlio Milan. Visse, ricchissimo, in Valacchia e a Vienna fino al 1858, quando la Skupstina lo richiamò sul trono. Questo secondo governo, durato meno di due anni, non fu esente da agitazioni, ma gli procurò il titolo di Padre della Patria.
Bibl.: V. Karadžić, Miloš Obrenović, 1898.