URBAN, Milo
Romanziere slovacco, nato il 24 agosto 1904 a Rabčice (Orava). Frequentò il ginnasio a Trstená e Ružomberok, ma dovette interrompere gli studî per la morte del padre. Fu redattore della rivista Slovák a Ružomberok e poi impiegato a Trnava. Nel 1922 si iscrisse alla scuola forestale di Banska Štiavnica, ma due anni dopo fu costretto ad abbandonarla per difficoltà economiche. Tornò a Trnava e nel 1925 entrò nella redazione del giornale Slovenský národ ("Il popolo slovacco") di Bratislava.
Esordì con raccolte di bozzetti, miniature psicologiche e novelle di timbro realistico, ambientate nella sua regione natia sotto Baba gora: Jašek Kutliak ("J. K.", 1922), Výkriky bez ozveny ("Gridi senza eco", 1928), S tichého frontu ("Dal fronte sereno", 1932); ma il suo nome è legato soprattutto alla trilogia costituita dai romanzi Živý bič ("La frusta viva", 1927), Hmly na úsvite ("Nebbie all'alba", 1930), V osídlach ("Nei lacci", 1940), in cui con scrittura midollosa e densa di metafore rappresentò la vita collettiva del villaggio slovacco durante e dopo la prima guerra mondiale. L'U. si venne volgendo poi a un atteggiamento di esasperato nazionalismo, che sfociò in aperto fascismo durante il periodo del cosiddetto "Stato slovacco".