MILLESIMO (A. T., 24-25-26)
Paese della provincia di Savona sorto a 429 m. s. m. sulla destra della Bormida, lungo la strada che da Savona per il Colle di Cadibona conduce in Piemonte. Il centro, già ricordato nel sec. X, fu possesso dei Del Carretto fino al 1263, poi di Asti e infine verso la metà del sec. XVIII passò alla Casa Savoia. Notevoli sono i resti dell'antico castello e la chiesa parrocchiale del sec. XV. Il territorio del comune (17,16 kmq.), in gran parte montuoso, produce mais, legumi, vino e castagne; nel 1931 contava 2291 abitanti.
Battaglia di Millesimo (13-14 aprile 1796). - Fu combattuta fra le truppe francesi al comando del generale Bonaparte e le truppe alleate austro-sarde, rispettivamente comandate dai generali Beaulieu e Colli.
Senza lasciarsi attrarre dalla puntata delle colonne austriache Pittoni e Sebottendorf sulla riviera di Voltri (10 aprile), anzi auspicando da quella mossa eccentrica un più agevole successo del progettato attacco contro il tratto mediano dello schieramento austro-sardo, il generale Bonaparte risolve di accelerare l'esecuzione del suo piano di sfondamento nella zona delle Langhe dove sono a contatto gli eserciti alleati. Per immobilizzare i Piemontesi, Bonaparte invia la divisione Sérurier a manovrare con compiti dimostrativi sull'alto Tanaro e fa avanzare la divisione Augereau nella direzione Carcare-Cairo, di dove potrà ostacolare direttamente un'eventuale mossa del Colli intesa ad appoggiare gli Austriaci. All'attacco contro la destra austriaca, Bonaparte impiega le due divisioni Laharpe e Masséna, che, dai monti a nord-ovest di Savona, dovranno puntare su Montenotte. Nei pressi di questa località ebbero luogo i giorni 11 e 12 aprile i primi scontri, che portarono lo scompiglio fra le truppe imperiali colà dislocate. Per cogliere risultati decisivi da quella prima sorpresa, il Bonaparte raccoglie le forze nella valle della Bormida orientale, fra Carcare e Dego. Il mattino del 13, Augereau attacca da Carcare le alture di Cosseria (v.) occupate dal distaccamento del generale Provera, la cui epica resistenza non cedette neppure di fronte ai rinforzi portati in linea dalla divisione Masséna e fu continuata, dopo esaurite le munizioni, con i sassi. Questa eroica tenacia di un pugno d'uomini ritardò di un giorno la fulminea avanzata francese. Tentò bensì il Colli di utilizzare questo tempo di respiro per avvicinarsi agli Austriaci; ma non fu secondato dal Beaulieu, che non si curò neppure di richiamare sui monti le truppe austriache operanti lungo la riviera. Il 14 aprile il Bonaparte puntò su Dego con la maggior parte delle sue truppe e assalì le posizioni austriache, forti per le caratteristiche del terreno, ma troppo debolmente oecupate da una parte soltanto della divisione Argentau. Gli attacchi a furia, guidati dallo stesso Bonaparte, scardinarono la difesa; né le truppe di rincalzo, tardivamente condotte dall'Argentau, valsero a ristabilire la situazione. Con la giornata del 14 aprile Bonaparte s'incuneò fra i Sardi e gli Austriaci, la cui separazione divenne definitiva per la prevista divergente attrazione che esercitarono sugli alleati le rispettive basi politiche di Torino e di Milano. Questa battaglia, ufficialmente denominata da Millesimo, dovrebbe più propriamente chiamarsi di Dego.