Storico e letterato croato (Lepoglava, Zagabria, 1879 - Zagabria 1931), prof. di storia nell'univ. di Zagabria (dal 1908). Scrisse numerosi saggi di storia croata, della Dalmazia e dell'Albania. Antiserbo e magiarofilo, fu condannato (1920) a due anni e mezzo di carcere dal regime di Belgrado; entrato nel Partito croato dei diritti, appoggiò S. Radić nella lotta per l'indipendenza della Croazia. Ucciso Radić, ne divenne di fatto il successore durante la prigionia di V. Maček, e fu anch'egli assassinato. Fondamentale è la sua opera Srbi i Arbanasi, njihova simbioza u srednjem vijeku ("Serbi e Albanesi nella simbiosi del Medioevo", 1925).