Poeta ucraino (Kamenec-Podol´ski 1904 - Kiev 1983). Dapprima influenzato dal futurismo e dal costruttivismo, passò poi al realismo socialista. Le sue opere, in maggior parte dei poemi, pur tendendo talvolta alla raffigurazione poetica di problemi filosofici (Bezsmertja "L'immortalità", 1937; Bat ´ki i sini "Padri e figli", 1938; Mati "La madre", 1939), non perdono mai di vista le condizioni sociali, politiche e militari dell'URSS: Kljatva ("Il giuramento", 1941); Stalingrads´kij zošit ("Il quaderno di Stalingrado", 1943); Kiivs´ki etjudi ("Variazioni kieviane", 1945, dedicate alla liberazione di Kiev). I volumi Bilja Spas´koï veži "Presso la torre Spasskaja", 1952, Mickevič v Odesse "Mickiewicz a Odessa", 1957, e Čotyry opovidannja pro nadiju "Quattro racconti sulla speranza", 1967, parlano dell'amicizia fra i popoli. Le sue opere sono state raccolte in Tvory (4 voll., 1974) e Vybrane (1979).