BARABÁS, Miklós
Pittore ungherese, nato nei primi giorni del febbraio 1810 a Márkosfalva, morto a Budapest il 22 febbraio 1898. Dotato di precocissimo talento, si formò prima da sé, disegnando dal vero e copiando incisioni; quindi frequentò per qualche mese la scuola di un artista italiano, un certo Gentiluomo, all'accademia di Vienna. Nel 1834 si recò in Italia, e qui perfezionò la sua arte, copiando opere di pittori antichi. A Roma stette quasi un anno, protetto da Carlo Markó, suo compatriota già celebre, e vi dipinse alcuni ritratti, quadri di genere e vedute dei dintorni. Nel 1835 si stabilì a Buda, passando poi a Pest, e visse con brevi interruzioni nella capitale ungherese fino alla morte. Fu il più rinomato ritrattista dei tempi del grande risveglio ungherese del 1848, ed effigiò i più insigni protagonisti dell'epopea nazionale ungherese, poeti e scrittori, p. es. Széchényi, Vörösmarty, Arany, Kossuth, Görgey, Petöfi, il quale ultimo lo celebrò in una sua poesia. I ritratti di questo suo periodo, di una mirabile precisione di disegno, sono freschi nell'espressione, vivaci e morbidi nel colore, acuti nell'indagine psicologica, ricchi e pittoreschi nelle sfarzose vesti dei nobili modelli magiari. Più tardi il pennello del B. si infiacchì, e il disegno divenne secco, il colore perdette la sua limpidità e trasparenza in molte delle troppe sue opere. Sono innumerevoli i ritratti eseguiti durante la sua lunga carriera, ad olio, ad acquerello, in miniatura e in litografia. Nel primo periodo della sua attività il B. dipinse anche con intonazione romantica belle scene della vita dei contadini (l'Arrivo della sposa, 1856; Contadini romeni in viaggio, 1843-44, Budapest, Museo di belle arti), alcune vedute e paesaggi, la grande tela commemorativa raffigurante la posa della prima pietra del Ponte delle catene, e molti ritratti (1864, Budapest, Galleria storica del ritratto; bozzetto in acquerello nel Museo civico). Fu uno dei fondatori della Società di belle arti del regno e dal 1839 membro dell'Accademia ungherese delle scienze, dove lesse il suo studio sugli abusi della prospettiva.
Bibl.: Barabás Miklós (autobiografia), ed. Hoffmann, Budapest 1922; C. Lyka, A táblabiróvilág müvészete, Budapest 1921.