MIKKIADES (Μικκιάδης, Micciades)
Supposto scultore di Chio.
Plinio (Nat. hist., xxxvi, ii) brevemente accenna a M. dicendolo figlio di Melas scalptor, padre di Archermos, avo di Boupalos e Athenis. Plinio, pur non dicendolo espressamente, lascia intendere che anche M. fu scultore e ne stabilisce in un certo qual modo la cronologia, giacché data l'attività dei nipoti al 540 circa (Olimpiade 6o) e quella di Melas, considerato l'iniziatore della grande statuaria in Chio, al 776 (Olimpiade I a). Effettivamente i nomi di Melas, M. e Archermos appaiono uniti anche in un epigramma metrico inciso su una base da Delo (Loewy, I. G. B., 1), ma la lettura del nome M., che ivi appare soltanto come padre di Archermos, è incerta, mentre Melas appare chiaramente come il mitico fondatore di Chio (Μέλανος πατρώιον ἄστυ è detto). Il nome di M. appare anche su un'epigrafe di Paros, ma come dedicante (I.G., xii, 5, 147, l. 2).
Si devono in definitiva ammettere alcune inesattezze nelle notizie di Plinio, dovute forse a cattiva lettura o interpretazione della fonte, probabilmente epigrafica: l'aver considerato Melas uno scultore e padre di M., e l'aver stabilito per lui una datazione eccessivamente alta. Quello invece che si può stabilire con sicurezza è che M. fu padre di Archermos. Solo probabile è invece la sua attività come scultore, e in tal caso databile intorno al 6oo.
Bibl.: Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 551, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 1556 s., s. v.; Ch. Picard, Manuel, I, Parigi 1939, p. 565; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 224; G. Lippold, in Handbuch, III, i, Monaco 1950, p. 62; J. Marcadé, Rec. d. Sign. d. Sculpt. gr., II, Parigi 1957, 66 e 75.