NU'AIMĀ, Mikha'il
(App. IV, II, p. 610)
Poeta, saggista e narratore arabo libanese, morto a Biskinta nel 1988. Nel 1961 ha ricevuto un premio dal ministero dell'Istruzione per la sua opera culturale, e nel 1978 è stato premiato dallo stato libanese.
Nei saggi di critica letteraria ha sostenuto la necessità di una modernizzazione della letteratura araba in cui il poeta appare novello profeta capace di individuare quanto non è colto dagli uomini comuni, in particolar modo il Bello e il Vero: concezione questa che N. ha messo in atto strutturando le proprie opere letterarie in modo da attenuare la presenza e la funzione degli elementi negativi, e privilegiando invece positività e lieto fine. Alle opere pubblicate in arabo vanno aggiunte quelle redatte in inglese, fra cui The book of Mirdad (1940), un'allegoria mistica che può considerarsi il compendio della sua concezione filosofico-morale, in cui Cristo appare come ''Profeta Assoluto''.
Bibl.: B. Pirone, Il sistema filosofico-religioso di M. Nu῾aymah, in Oriente Moderno, 57 (1977), pp. 65-76; A Miklaíl Nu῾ayma, Roma 1978; N. Naimy, The Lebanese prophets of New York, Beirut 1985.