SĂDOVEANU, Mihail
Romaziere romeno, nato a Paşcani (Moldavia) nel 1880. Fece i primi studî al liceo di Fălticeni, dove fu condiscepolo del più importante fra i critici contemporanei: E. Lovinescu. Incominciò a scrivere prestissimo (1897) e ottenne anche un premio dall'Accademia Romena per una novella pubblicata nelle Convorbiri Literare; ma chi scrisse su lui un articolo rivelatore e lo apprezzò veramente fu N. Iorga, che gli aprì le colonne del Semănătorul. Nel 1921, il S. fu nominato membro dell'Accademia Romena, e nel 1932 fu presidente del Senato, nel gabinetto presieduto da Iorga. Fu per alcuni anni anche direttore del Teatro Nazionale di Iaşi.
Il S. è tra gli scrittori romenì il più profondo e sincero interprete del paesaggio e dell'anima popolare romena, la cui poetica e sognante primitività egli ama al punto da riconnetterla a quella ancora più arcaica dei popoli pastori e cacciatori da cui i Romeni attuali discendono. Viceversa i romanzi storici e sociali del S., apprezzatissimi dai suoi connazionali, peccano di un certo semplicismo, che rivela l'autodidatta. Finché parla di contadini, piccoli proprietarî di campagna, pastori, cacciatori, briganti, preti di villaggio e monaci (mezzi contadini anch'essi) di piccoli monasteri, il S. è scrittore eccellente. Meno bene riesce nel rappresentare l'animo della piccola borghesia; mentre nella rappresentazione sentimentale del paesaggio romeno raggiunge una solennità epica. Nel bosco di Pietriscioara, dove è descritta l'agonia di un capriolo nella quiete tragica del tramonto, è un piccolo capolavoro, degno di varcare i confini della letteratura romena. Altro lavoro molto notevole è il recente romanzo Baltagul (La scure).
Opere: Il S. ha scritto più di cinquanta volumi fra romanzi e novelle; tra i più caratteristici sono da ricordare: I falchi (romanzo), Bucarest 1904; L'osteria di zio Precu, ivi 1905; I ricordi del caporal Gheorghizza, ivi 1906; La tomba di un bambino, ivi 1906; Da noi, alla vigna, ivi 1907; Racconti di sera, ivi 1910; Paesaggi di Dobrogia, ivi 1914; La famiglia Scioimarescu, ivi 1915; L'airone azzurro, ivi 1921; Veniva un mulino sul Sereth, ivi 1927; Il paese di là dalle nebbie, ivi 1928; L'albergo di Ancuzza, ivi 1928; Nella costellazione del Cancro, ivi 1929; Le nozze della Principessa Ruxanda, ivi I932; Il treno fantasma, ivi 1933; Uvar, ivi 1934; Il sole nello stagno, ivi 1934.
Bibl.: E. Lovinescu, Critice, I, Bucarest 1925, pp. 9-47; id., Istoria Literaturii Române Moderne, IV, Desvoltarea Prozei, ivi 1929, pp. 19-51; R. Ortiz, La prosa rumena contemporanea, in Varia Romanica, Firenze 1932, pp. 447-448.