Scrittore romeno (Paşcani 1880 - Bucarest 1961). Autore fecondissimo, in una lingua fluida e musicale, che portò alla perfezione la tradizione narrativa moldava, ha raccontato, in oltre cento libri di novelle e romanzi, dalle quattro raccolte del 1904 (Povestiri "Racconti"; "Şoimii" "I Falchi"; Dureri înăbuşite "Dolori soffocati"; Crâşma lui moş Precu "L'osteria di zio P.") fino alla trilogia di romanzi a sfondo storico Fraţii Jderi ("I fratelli J.", 1935-1942), avventure di pastori, cacciatori, pescatori, contadini, gente di villaggio in particolar modo, ma anche episodî leggendarî o storici della vita del suo popolo, in un fresco e partecipe ambiente paesaggistico. Opere principali: Amintirile căprarului Gheorghiţă ("I ricordi del caporale G.", 1906); Vremuri de bejenie ("Tempi di sventura", 1907); Bordeienii (1912); Neamul Şoimăreştilor ("La stirpe degli Soimaresti", 1915); Venea o moară pe Siret ("Scendeva un mulino sul S.", 1925); Ţra de dincolo de negură ("Il paese oltre la nebbia", 1926); Dumbrava minunată ("Il bosco incantato", 1926); Hanu Ancuţei ("La locanda di Ancutza", 1928); Împărăţia apelor ("Il regno delle acque", 1928); Zodia Cancerului ("Il segno del Cancro", 1929); Baltagul ("La scure", 1930). Nell'ultimo periodo della vita, preso da impegni politici, si limitò alla memorialistica (Anii de ucenicie "Gli anni di apprendistato", 1944; Evocări, "Evocazioni", 1954; Mărturisiri "Confessioni", 1960) con l'unica parentesi del romanzo, Mitrea Cocor (1949; trad. it. 1952), la cui vicenda si svolge in ambiente colcosiano.