EMINESCU, Mihail
Poeta romeno, nato a Botoşani (Moldavia) il 15 gennaio 1850 secondo l'atto di nascita, il 20 dicembre 1849 secondo la testimonianza del padre. A Ipoteşti (Botoşani) l'E. passa la fanciullezza, e nell'educazione paterna trova il primo impulso agli studî; a Cernauţi (1858-1860) compie le classi elementari e inizia gli studî ginnasiali. Vi ritorna nel 1864, dopo un tentativo di fuga, e nello stesso anno assiste con entusiasmo alle rappresentazioni teatrali della compagnia diretta dall'attrice Fanny Tardini-Vlădicescu, con la quale sembra fuggisse per tornare - insieme con la compagnia - a Botoşani, dove resta come "praticante" alla prefettura fino al marzo del 1865. Ma ricominciano i vagabondaggi e la vita irregolare, finché lo ritroviamo facchino nel porto di Galatz, dove una compagnia teatrale lo prende con sé come suggeritore. A Bucarest questo strano ex-facchino, il quale in una sporta, che rappresentava tutto il suo bagaglio, conservava religiosamente le opere del Goethe e dello Schiller in tedesco, fu scritturato dalla compagnia Pascali con cui fece nel 1868 e 1869 una tournée in Transilvania e attraverso tutta la Romania. Nell'autunno del 1869 i genitori riescono a farlo tornare a casa e lo mandano a Vienna, dove, non possedendo il diploma di licenza liceale, s'iscrive come "uditore" alla facoltà di filosofia. Da Vienna manda delle poesie alle Convorbiri Literare (Conversazioni letterarie) ed entra così in contatto col circolo della Junimea (Gioventù). Da questo momento la sua reputazione letteraria cresce di giorno in giorno fino a divenire celebrità nel giro di pochi anni. Nel 1872 parte per Berlino per conseguire il dottorato che gli avrebbe dovuto fruttare una cattedra universitaria, ma nel 1874 rinunzia al suo progetto. Di ritorno a Iaşi fu nominato bibliotecario di quella università (1874-1875), e poi ispettore scolastico (1875-1876). Destituito per vendetta politica, fece per qualche tempo il giornalista a Iaşi (Curierul de Iaşi, 1876-77) e a Bucarest (Timpul, 1877-83), vivendo una vita di stenti e di miseria, finché nel 1883 impazzisce. Gli ultimi anni, finché in un manicomio un altro pazzo lo uccide fracassandogli il cranio (1889), sono una lunga e dolorosa agonia: in questo stato passava nel 1884 per Venezia e Firenze.
La poesia dell'E. si nutre del romanticismo francese (Vigny, Lamartine, Hugo) e soprattutto tedesco (Lenau, Heine, G. Keller), e nel suo complesso svolgimento presenta tre aspetti in certo modo contraddittorî: in un primo momento pare prevalere l'atteggiamento del poeta filosofo pessimista, imbevuto di Schopenhauer e dei Veda, per cui la vita "è un sogno dell'inesistenza" e il supremo desiderio consiste nel Nirvana. Ma nello stesso tempo si afferma come spirito satirico in poesia e combattivo in giornalismo, movendo da un punto di vista conservatore: le vere classi autoctone sono quella boiereasca e quella dei contadini; la borghesia è allogena; il liberalismo distrugge il vigore della nazione e snatura le sue istituzioni. Il terzo periodo è quello delle romanze con il commento di melodie apparentemente facili, che i membri della Junimea cantavano in coro. Ma se complessivamente la filosofia appare superficiale, com'è del resto naturale, non essendo E. un creatore di sistema, e la poesia satirica appare violenta e prosaica, e quella erotica facile e troppo cantabile, in realtà c'è qualcos'altro che può sfuggire a chi non conosce l'intima natura del linguaggio romeno: un'assidu̇a tensione verso la "poesia pura" inenarrabile, una commovente armonia interna che trasfigura il pensiero e l'invettiva. Per conseguire questa tecnica d'arte l'E. ha creato un'alchimia verbale sconosciuta fino a lui: con un procedimento sapiente, paziente, ha tratto dall'idioma romeno di tutte le provincie una lingua soave, piena di finezze e di vigore, dando alla patria l'unità linguistica. Noto anche all'estero è il romanzo Geniu pustiu (Genio solitario).
Ediz.: Un'antologia delle poesie dell'E., è stata curata da T. Maiorescu (Poezii, Bucarest 1883, con numerose ristampe); l'ediz. migliore è quella curata da G. Ibraileanu (Poezii, Bucarest 1930).
Bibl.: T. Maiorescu, E. Şi poeziile lui, in Convorbiri Literare del 1° novembre 1889; I. Scurtu, M. E. 's Leben und Prosaschriften, Lipsia 1903; N. Zaharia, M. E., Bucarest 1912; una bibliografia e una biografia nella prima trad. italiana delle Poesie di M. E. di R. Ortiz (Firenze 1928); C. Tagliavini, M. E., in Europa Orient., Roma 1923; T. Vianu, Poezia lui E., Bucarest 1930.