DÍAZ, Miguel
Cavaliere aragonese, vissuto tra la fine del XV e gl'inizî del XVI secolo, prese parte alla seconda spedizione di Cristoforo Colombo e con lui sbarcò nell'isola di Haiti. Abbandonò in seguito a un duello, il luogo affidatogli da Bartolomeo Colombo, che, col grado di adelantado, governava quell'isola, e, internatosi nel paese, giunse alle foci del fiume Ozema, dove regnava una cacica, che gli rivelò l'esistenza d'importanti miniere d'oro nelle vicinanze. Il D. si affrettò ad impetrare il perdono di Bartolomeo Colombo, dandogli la notizia di quelle tanto ricercate miniere e consigliandolo a trasferire sulla riva dell'Ozema la sua residenza.
Prima di ripartire per l'Europa, Cristoforo Colombo ebbe notizia della scoperta, e pare che essa facesse nascere in lui l'idea che quivi fosse la biblica Ofir. Partito Cristoforo, Bartolomeo, conducendo seco il Díaz, il quale aveva sposato la cacica, battezzata col nome di Catalina o Caterina, costruì nel luogo da lui descrittogli la fortezza di San Domenico (Santo Domingo) e ne affidò il comando al D. Questi si mantenne fedele al suo capo anche dopo l'arrivo del Bobadilla, rifiutando di consegnare a questi i ribelli e di aprire la porta della fortezza, che il Bobadilla dovette attaccare a mano armata. Pertanto, quando i Colombo vennero trasportati prigionieri in Spagna, egli fu privato del comando. Ritornò in auge dopo la morte di Cristoforo, quando il figlio di lui, Diego, ottenne la carica di governatore delle Indie. Venne allora nominato comandante della fortezza di Porto Rico, fondata da Ponce de León nel 1510, ma fu, poi, nuovamente destituito. La sua morte sembra sia avvenuta nel 1514.
Bibl.: Oviedo, Crónica de las Indias; Las Casas, Hist. general de las Indias, in Collección de docum. inéditos para la historia de España, Madrid 1875.