DELIBES, Miguel (App. IV, i, p. 581)
Scrittore spagnolo; nel 1991 ha ricevuto il premio Letras Españolas e nel 1993 il premio Miguel de Cervantes. Nelle opere pubblicate dopo il ritorno della democrazia in Spagna, D. non ha abbandonato il suo vigile spirito critico e, a prescindere da ogni impostazione ideologica, ha insistito sulla difesa dei valori umani, senza attenuare la denuncia dell'oppressione sociale ed economica. Il suo attaccamento alla vita rurale, inoltre, lo ha spinto a condividere posizioni ecologiste e a diffidare di ogni forma incontrollata di sviluppo tecnologico. A tale proposito, risultano interessanti, oltre agli interventi giornalistici raccolti in Pegar la hebra (1990), i numerosi saggi: El sentido del progreso desde mi obra (discorso d'ingresso alla Real Academia Española, 1975; rist. con il titolo S.O.S. nel 1976); Castilla, lo castellano y los castellanos (1979); Un mundo que agoniza (1979); La censura de prensa en los años 40 (1985); Castilla habla (1986).
Sul piano stilistico, a partire dagli anni Settanta, D. da un lato ha approfondito l'interesse per la tecnica e la struttura narrativa, specialmente per quanto attiene al trattamento del tempo e del punto di vista, dall'altro ha arricchito il suo linguaggio, puntando sull'immediatezza della lingua colloquiale. La forte componente orale ha facilitato la trasposizione teatrale di romanzi quali Cinco horas con Mario (1966; versione teatrale 1979), La hoja roja (1959; versione teatrale 1987) e Las guerras de nuestros antepasados (1975; versione teatrale 1990), che riflette sui condizionamenti socioculturali e sulle trasformazioni che essi possono operare nella personalità dell'individuo. Un tema analogo ricorre anche in 377A, madera de héroe (1987), romanzo sulla guerra civile, il cui protagonista è sottoposto a pressioni familiari che lo portano a scelte estranee alla sua natura. El disputado voto del señor Cayo (1978; trad. it. 1982) ruota attorno alle prime elezioni democratiche e può leggersi come una difesa dei valori umani nel mondo rurale, depauperato dall'emigrazione e minacciato da politiche superficiali e opportunistiche. Del 1981 è Los santos inocentes (trad. it. 1994), in cui la rappresentazione del mondo rurale offre lo spunto per una dura critica a forme superstiti di feudalesimo agrario. Un'esplorazione della solitudine e del sentimento amoroso è il nucleo di Cartas de amor de un sexagenario voluptuoso (1983; trad. it. 1995). Si ricordano inoltre: Señora de rojo sobre fondo gris (1991; trad. it. 1996); Coto de caza (1992); Diario de un jubilado (1995), nel cui protagonista, Lorenzo, si riscontrano molteplici tratti autobiografici.
D. è inoltre autore di un'ampia produzione autobiografica, in cui il motivo della caccia e l'amore per la natura tornano a imporsi imperiosamente: Un año de mi vida (1972); Aventuras, venturas y desventuras de un cazador a rabo (1977); Mi vida al aire libre (1989).
Bibl.: Miguel Delibes. El escritor, la obra y el lector, Actas del V Congreso de literatura española contemporánea. Málaga, 12, 13, 14 y 15 de noviembre de 1991, a cura di C. Cuevas García, Barcelona 1992; Miguel Delibes. Premio Letras Españolas, 1991, Madrid 1994; Las constantes de Delibes. Ciclo de conferencias sobre M. Delibes [...] abril-mayo 1994, Valladolid 1995.