CARO, Miguel Antonio
Uno degli spiriti più rappresentativi della Colombia, nato a Bogotá il 10 novembre del 1843 e morto ivi il 5 agosto del 1909. Figlio del grande J. E. Caro, ne continuò la tradizione nel campo delle lettere e della politica. Dotato di fermezza spirituale e di salda cultura, portò nella sua varia attività di politico, scrittore, critico e filologo un senso di equilibrio e d'intima persuasione. La sua vita fu dedicata a organizzare il patrimonio intellettuale del proprio paese e a guidarne gl'ideali civili. Conservatore in politica, condusse dal 1863 al 1885 una lotta coraggiosa contro il partito dominante, allora anticattolico e antitradizionalista. Dal 1871 al 1875 diresse il Tradicionalista, che contribuì a creargli attorno un'atmosfera di simpatia e di popolarità. Quando nel 1886 il partito conservatore ottenne il potere, il Caro fu tra i più efficaci collaboratori: partecipò al Consiglio nazionale; ispirò i principî della nuova costituzione; consigliere di stato, vicepresidente sotto il governo del Núñoz, fino a ottenere la più alta carica nel 1894. Il suo regime fu intelligente, equo ed energico, alternando una condotta politica liberale e reazionaria, secondo le contingenze, sempre pensoso delle sorti della patria. Lo stesso equilibrio spirituale e la stessa robustezza intellettuale portò nella sua vita letteraria, feconda e molteplice. Si nutrì di cultura umanistica, e fu lettore assiduo e traduttore felice di poeti latini, soprattutto di Orazio e di Virgilio: di quest'ultimo diede una versione completa e aderente, la migliore in lingua castigliana (1873). Accompagnò queste fatiche artistiche con studî d'indole filologica, assai precisi e coscienziosi, e con indagini storico-sociali. Raggiunse così un'esperienza critica assai notevole, come fanno fede i suoi saggi su J. H. Groot, Núñez de Arce, Diego Fallón, M. Menéndez y Pelayo, e quelli, fra i migliori, su Andrés Bello e Julio Arboleda. Le sue poesie originali conservano la compostezza classica a cui sempre si educò, e quella schiettezza morale che non lo abbandonò mai. Sono fra le più note: La Vuelta a la patria, e A la estatua del Libertador. La sua vasta produzione rivela ricchezza e profondità d'intelletto ed è una bella opera di organizzatore e disciplinatore della vita culturale e politica della Colombia.
Opere: Poesías, Bogotá 1866; Estudio sobre el utilitarismo, 1869; Gramatica de la lengua latina (con R. J. Cuervo), 1893; Tratado del participio, 1870 e 1910; Horas de amor, 1871; Obras de Virgilio, traducidas, 1873-76, in 3 voll.; El Parricidio, 1880; Traducciones poéticas, 1889; Apuntes sobre crédito y deuda pública, 1892; ecc. Ma cfr. Obras completas, Bogotá 1918: 2 voll. di Estudios literarios; 2 voll. di Est. filológicos; 1 vol. di mensajes y discoursos Vicepresidente de la Republica; 2 voll. di Filosóficos, religiosos y morales; 5 voll. di Obros en verso; 2 voll. di Obras latinas.
Bibl.: A. Robledo, D. M. A. Caro y su obra, Colombia 1912.