migrante digitale
loc. s.le m. e f. Chi non ha consuetudine con le tecnologie digitali e deve impegnarsi per apprenderne l’uso.
• I blocchi, ovviamente, non sono granitici, né omogenei: molti italiani sono cresciuti in un mondo offline e si sono poi adattati a quello online, sono i «migranti digitali». E il caso di Gianni Morandi, il ragazzo nato nel 1944 che amava i Beatles e i Rolling Stones e oggi, praticamente, vive su Facebook. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera, 19 dicembre 2014, p. 29) • Il fenomeno sembra più diffuso tra i giovani, che vogliono apparire popolari a tutti i costi. Anche Federico Tonioni, responsabile dell’Ambulatorio dipendenze da Internet del Policlinico Gemelli ha spiegato tale fenomeno: «Sui social network tendiamo spesso ad avere un’identità costruita in modo ideale, un po’ come noi migranti digitali facevamo da adolescenti quando sognavamo ad occhi aperti il nostro futuro» ma «La differenza, osserva il professore, è che ora ciò che rimaneva nell’ambito dell’immaginario è sostituito dal digitale e quindi abbiamo anche la responsabilità degli aspetti ideali della nostra identità». (Elvira Mami, Giornale d’Italia, 3 gennaio 2015, p. 11, Società) • Due mondi, quelli dei nativi e dei migranti digitali, messi a confronto per discutere di cyber-bullismo. Secondo l’ultimo rapporto Censis (2016), subisce una qualche forma di abuso da parte dei coetanei il 52,7% dei giovani d’età compresa tra gli 11 e i 17 anni ed è internet il luogo dove il bullo trova terreno più fertile. (Chiara Daffini, Giornale di Brescia, 23 novembre 2017, p. 14, La Città).
- Composto dal p. pres. e s. m. e f. migrante e dall’agg. digitale, ricalcando l’espressione ingl. digital immigrant.
- Già attestato nella Repubblica del 3 marzo 2010, Bologna, p. IX (Giovanna Cosenza).
> aborigeno digitale, immigrante digitale, immigrato digitale, nativo digitale.