MIGIURTINIA (A. T., 116-117)
Commissariato della Somalia Italiana (v.), di cui costituisce la parte più settentrionale compresa tra il Golfo di Aden, l'Oceano Indiano, la valle del Nogal e la Somalia Britannica. Il territorio, vasto circa 78.000 kmq., è costituito da un altipiano calcareo che raggiunge le massime altezze a NO., dove precipita con una scarpata sul Golfo di Aden, mentre a SE. scende all'Oceano Indiano con successivi gradini, l'ultimo dei quali è alto talvolta 200 m. Per la vicinanza alla costa del rilievo, i numerosi corsi d'acqua che sfociano nel Golfo di Aden sono di breve corso e di scarsa importanza; nell'Oceano Indiano sboccano il Darror e il Nogal, le cui acque si perdono nell'attraversare l'altipiano, per riapparire poi ai piedi dell'altipiano stesso; il solo Nogal, nel suo corso inferiore, ha acque perenni. Scarsa importanza ha l'agricoltura (le poche aree coltivate si trovano nelle valli dei corsi d'acqua suddetti), i cui prodotti sono insufficienti ai bisogni della popolazione. Tra i prodotti spontanei vanno ricordati la mirra, la gomma arabica e in particolare l'incenso, le cui piante crescono sull'altipiano calcareo. La pastorizia costituisce la principale risorsa degl'indigeni, che allevano montoni e cammelli; lungo le coste si esercita la pesca del pescecane e delle ostriche perlifere e la raccolta dell'ambra grigia. Unica industria è l'estrazione del sale, nelle saline di Hafun, che hanno una superficie salifera di 3500 ha.
La popolazione della Migiurtinia è di circa 45.000 ab., dei quali poco più di 10.000 residenti nei villaggi costieri, gli altri pastori nomadi nell'interno. Capoluogo della Migiurtinia è Dante presso la penisola di Hafun. Fino al 1925 la Migiurtinia fu un sultanato sotto il protettorato italiano, con capoluogo Alula.
Etnografia. - I Migiurtini (somalo: Maǧērtēn), secondo le loro tradizioni genealogiche, appartengono alle tribù somale Darod (v.) del gruppo Harti: sono dunque immediatamente affini alle tribù Uorsangheli (Wårsangälī) e Dubbahanta (Dūlbhanta) oggi abitanti la Somalia Britannica orientale. Prima dell'occupazione italiana, erano retti da un capo tribù ereditario che aveva il titolo (somalo) di boqor e s'intitolava "sultano" nelle sue relazioni con gli stranieri. Il sultanato era ereditario nella famiglia Bah Dir della tribù migiurtina degli ‛Osmān Maḥmūd: l'erede era il primogenito dei figli che il sultano aveva da una moglie appartenente alla tribù dei Dir (predecessori dei Migiurtini nella regione). Delle tribù migiurtine soltanto quelle degli ‛Omar Maḥmūd e degli ‛Isā Mahmūd avevano una certa autonomia ed erano anche esse governate a capi ereditarî che portavano il titolo di islān, pur essendo, nominalmente almeno, dipendenti dal sultano. Le altre tribù minori (‛Alī Salēbān, ‛Alī Gibrail, Wā-bēnäya, ecc.) avevano solo capi elettivi. Questa unità delle tribù migiurtine fu di fatto spezzata quando un parente del sultano, di nome Yūsuf ‛Alī, intorno al 1887 occupò di sorpresa Obbia e affermò una sua sovranità su quel territorio che poco dopo, nel 1889, passò sotto il protettorato italiano. I Migiurtini sono pastori nomadi; nella zona settentrionale del loro territorio verso il Golfo di Aden, essi si dànno altresì alla navigazione a vela e alla raccolta dell'incenso, ambedue occupazioni che hanno nei secoli causato continui contatti fra i Migiurtini e gli Arabi dell'opposta sponda del golfo. A testimoniare gli apporti arabi nella formazione etnica dei Migiurtini, si può citare ancora oggi il gruppo dei Maḥmūd Ṣāleh, Arabi della Mahra, che convivono con essi e si vanno anche linguisticamente assimilando ai Migiurtini.
Bibl.: E. Cerulli, Il diritto consuetudinario della Somalia Italiana settentrionale (Sultanato dei Migiurtini), Napoli 1919; id., Un gruppo Mahrī nella Somalia Italiana, in Riv. degli studi orientali, XI, pp. 25-26; id., Tradizioni e monumenti storici della Migiurtinia, in Africa Italiana, IX (1931), pp. 153-69.