mielina
Sostanza costituita da lipidi e da proteine, scoperta alla fine dell’Ottocento da Louis-Antoine Ranvier. Essa costituisce il rivestimento di numerose fibre del sistema nervoso (assoni mielinizzati), e permette un’elevata velocità di trasmissione degli impulsi nervosi. Nel sistema nervoso centrale la mielina viene prodotta dagli oligodendrociti, mentre nel sistema nervoso periferico è formata dalle cellule di Schwann. La guaina mielinica è un ottimo isolante, e si interrompe a intervalli regolari (nodi di Ranvier) per permettere la generazione di impulsi nervosi (potenziali d’azione). La conduzione elettrica nelle fibre mielinizzate è saltatoria, cioè avviene da nodo a nodo, ed è estremamente più veloce rispetto a quella che si verifica lungo le cosiddette fibre amieliniche (assoni non mielinizzati). La perdita di mielina, o demielinizzazione, è tipica di alcune malattie neurologiche, sia del sistema nervoso centrale sia periferico. Tra le più comuni malattie demielinizzanti del sistema nervoso centrale, vanno menzionate la sclerosi multipla, l’encefalomielite disseminata acuta, e la neuromielite ottica di Devic. Tra le più comuni neuropatie demielinizzanti del sistema nervoso ;periferico, vanno menzionate la sindrome acuta di Gullain-Barré e la polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (PCID). In tutte le malattie sopramenzionate, per quanto caratterizzate da sintomi ed evoluzioni cliniche diverse, la demielinizzazione costituisce il momento patogenetico fondamentale. Essa interferisce con la conduzione degli impulsi lungo gli assoni, causando un rallentamento o un’interruzione della conduzione nervosa, che si traduce in sintomi clinici (per es., riduzione della forza, riduzione della vista, disturbi delle sensibilità). A seconda del tipo di malattia, tali sintomi possono insorgere in modo acuto o subacuto, possono risolversi o evolvere in disabilità permanenti.
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