MIDḤAT Pascià
Uomo politico ottomano, nato a Costantinopoli nel 1822 e morto strangolato ad aṭ-Ṭā'if nel Ḥigiāz nel maggio 1883. Giovanissimo fu addetto al gran vizirato; nel 1858 fece un viaggio di studio in Europa; nel 1861 gli fu affidato il governo della provincia della Bulgaria, dove attuò felicemente le riforme. Nominato nel 1868 presidente del Consiglio di stato, restò poco in quella carica e fu mandato a governare la provincia di Baghdād e poi a comandare il VI corpo d'armata. Nel 1872 fu ministro della Giustizia e dal 1873 al 1874 gran vizir; reagì contro la corruzione del governo. Fu uno dei capi del partito liberale che riuscì ad ottenere la costituzione promulgata il 23 dicembre 1876 da ‛Abd ul-Ḥamīd II dopo le vicende burrascose della deposizione di ‛Abd ul-‛Azīz e di Murād V. Fu ministro senza portafoglio nel gabinetto di Meḥmed Rushdī Pascià, gran vizir dal 19 dicembre 1876 all'11 febbraio 1877; fu deposto ed esiliato dal sultano ‛Abd ul-Ḥamīd; richiamato in patria e graziato nel 1879 andò a governare la Siria; tosto fu arrestato, processato per supposta complicità nella morte di ‛Abd-ul-‛Azīz e infine esiliato a eṭ-Ṭā'if, ove fu fatto uccidere.
Bibl.: Ali Haydar Midḥat Bey (figlio di Midḥat P.), The Life of Midhat Pasha, Londra 1903; tradotto in francese (Midhat-pascha, sa vie, son oeuvre, Parigi 1908) e in arabo.