microterritorio
(micro-territorio), s. m. Territorio di dimensioni ridotte.
• Forse che in Europa il principio del territorio si sta sostituendo a quello di nazione? «Quello del territorio è un concetto plastico che non ha un referente univoco. Leggevo qualche giorno fa un editoriale del “manifesto” sulle violenze al Pigneto: si faceva una critica, giustificata ma che non offre una soluzione immediata, del modo in cui tende a svilupparsi un mito del microterritorio che fa sì che gli abitanti di un quartiere o di una regione si percepiscano come difensori di uno spazio minacciato da cui espellere tutti gli stranieri. È la prova che la nozione di territorio può funzionare a vari livelli. Nelle periferie francesi le guerre tra bande di giovani proletari immigrati, disoccupati e non scolarizzati sono anch’esse dei fenomeni di difesa del territorio nel senso fantasmatico del termine» (Étienne Balibar intervistato da Teresa Pullano, Manifesto, 6 giugno 2008, p. 13, Cultura) • Ultima battuta sulla «testa»: [Alessia] Trost ha battuto la [Tia] Hellebaut a casa sua. Come diseredare un mito. In quel micro-territorio del Belgio, la saltatrice è un’atleta iper-conosciuta, quanto una [Federica] Pellegrini in Italia. (Alberto Bertolotto, Messaggero Veneto, 12 febbraio 2013, p. 52, Pordenone) • All’inizio di tutto c’è un microterritorio originario, the Hump, un cumulo di terra al centro del campo giochi di Cheltenham, nel Gloucestershire, dove [Geoff] Dyer è cresciuto; quella gobba è il fulcro di ogni sfida, è genesi e traguardo, «il primo luogo significativo del mio paesaggio personale». (Giorgio Vasta, Repubblica, 26 marzo 2017, p. 57).
- Composto dal confisso micro- aggiunto al s. m. territorio.
- Già attestato nella Stampa Sera del 10 dicembre 1976, p. 11, Torino Cintura (Renato Scagliola).