microsettoriale
agg. Relativo a un ambito particolarmente ristretto e circoscritto.
• Per volere dello stesso Parlamento, la nuova Legge di Stabilità non è più quel treno in corsa, com’era la vecchia Finanziaria, sul quale caricare di tutto. Non c’è spazio per nuovi interventi di spesa, neanche finalizzati al rilancio dell’economia. Né, come prima, per le norme ordinamentali e organizzative, anche se dovessero comportare aumenti rilevanti delle entrate, o microsettoriale o localistico. (Mario Sensini, Corriere della sera, 2 novembre 2010, p. 36, Economia) • Una lunga serie di finanziamenti a pioggia al cui interno se ne contano almeno 43 che non superano il milione e mezzo di euro. Si arriva a 120 interventi mirati se si alza l’asticella «dell’erogazione» statale a 20 milioni di euro. Tra le prime 43 misure microsettoriali spiccano i tre interventi da 100mila euro l’uno per il Centro di documentazione ebraica contemporanea, l’infermità di servizio dei vigili del fuoco e per il vitalizio in favore di coniuge e figli dell’invalido per atti terroristici. (Marco Mobili, Sole 24 Ore, 27 dicembre 2013, p. 7, Primo Piano) • Stop anche alle norme di delega al governo o puramente ordinamentali e soprattutto alle «misure microsettoriali o di natura localistica». (G[ianni] San[tamaria], Avvenire, 29 luglio 2016, p. 7, Attualità).
- Derivato dal s. m. microsettore con l’aggiunta del suffisso -(i)ale.
- Già attestato nell’Unità del 22 aprile 1981, p. 3, Fatti e idee (Cesare Salvi).