microriforma
(micro-riforma, micro riforma), s. f. Rifor-ma di proporzioni ridotte.
• «Le Università italiane hanno bisogno di una riforma che ponga anche fine allo stillicidio di costose micro-riforme burocratiche dell’ultimo decennio» (Lorenzo Ornaghi intervistato da Enrico Lenzi, Avvenire, 27 giugno 2010, p. 15) • Ma i rappresentanti della Confindustria nazionale e friulana hanno invece incentrato gran parte del loro incontro sulle macro e micro riforme, come se un Senato non più eletto ma nominato, oppure le Uti al posto delle Province risolvessero realmente i problemi della produttività, ai quali gli industriali ‒ così si pensava un tempo ‒ dovrebbero prestare preminente attenzione. (Messaggero Veneto, 22 settembre 2016, p. 6) • E adesso? Comunque vada, s’apre una stagione di microriforme. Se vince il Sì, perché la Grande Riforma sarà stata già timbrata, lasciando spazio solo a qualche aggiustamento; d’altronde anche il presidente [Matteo] Renzi, anche il ministro [Maria Elena] Boschi, ammettono che il loro testo presenta talune imperfezioni da correggere. Se vince il No, lo stesso. Ne trarremo giocoforza la lezione che gli italiani accettano soltanto interventi chirurgici, puntuali, sulla Costituzione. E in entrambi i casi procederemo a piccoli passi, senza sbalzi, senza troppi scossoni. Se non altro, eviteremo d’inciampare. (Michele Ainis, Repubblica, 25 novembre 2016, p. 43, Commenti).
- Composto dal confisso micro- aggiunto al s. f. riforma.
- Già attestato nel Corriere della sera del 21 dicembre 1971, p. 3 (Luca Goldoni).