micromessaggio
(micro-messaggio), s. m. Messaggio che può contenere un numero limitato di caratteri.
• La rapida evoluzione tecnologica spiazza i regimi autoritari, ma mette in affanno anche i canali informativi tradizionali: dopo secoli di carta e inchiostro, i giornali avevano appena cambiato rotta, ospitando anche «blog» sui loro siti, quando è esploso il fenomeno delle reti sociali, Facebook in testa. Negli Usa giornali e tv hanno cominciato ad adattarsi a questa nuova realtà quando è esploso il fenomeno dei micromessaggi. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 24 giugno 2009, p. 23, Cronache) • il calcolo del valore totale di Twitter è presto fatto. L’entusiasmo degli investitori nella valutazione del social network si giustifica con le ampie prospettive di crescita: in un anno gli utenti sono saliti dell’83%. Parliamo però di ricavi che, nel 2011, dovrebbero attestarsi ‒ secondo alcune previsioni da parte degli analisti ‒ attorno ai 150 milioni di dollari, grazie all’introduzione della pubblicità legata ai micromessaggi. (Francesco Spini, Stampa, 1° marzo 2011, p. 24, Economia) • «Questo autunno il Thursday Night sarà in streaming su @twitter». [...] Per Twitter ‒ la piattaforma dei micro-messaggi da 140 caratteri ‒ è un modo per entrare a piedi uniti nel mondo dello sport (il football negli Stati Uniti è il più visto e il più redditizio) e per attrarre nuovi utenti adesso che il suo core business (i famosi cinguettii) è in crisi e ha grandi difficoltà di crescita. (Alberto Flores d’Arcais, Repubblica, 6 aprile 2016, p. 49, Sport).
- Composto dal confisso micro- aggiunto al s. m. messaggio.
- Già attestato nella Repubblica del 5 novembre 1988, p. 23, Cronaca (Roberto Patruno), nella variante grafica micro messaggio, con riferimento a messaggi criptati.