micro-comune
(micro-Comune, micro Comune), s. m. Comune molto piccolo, per estensione territoriale e numero di abitanti.
• La manovra enfatizza, però, il problema dei risparmi conseguibili con la soppressione delle cariche elettive nei micro-Comuni, nella logica della riduzione dei «costi della politica». Il risparmio deriverebbe dalla mancata corresponsione delle indennità, dei gettoni di presenza e degli altri benefici (rimborsi spese, oneri per i permessi retribuiti) spettanti agli assessori e ai consiglieri comunali. Questo risparmio potrebbe però essere ugualmente conseguito non sopprimendo la carica, bensì sopprimendo l’indennità o il compenso. (Valerio Onida, Sole 24 Ore, 23 agosto 2011, p. 18, Primo piano) • C’era una Comunità della Valtrompia già in antico, dal Medioevo al ’700, curiosamente con giurisdizione a Collio, per l’alta valle, e a Carcina. [...] Napoleone, tra le tante «illuminazioni» allineò anche la soppressione dei micro Comuni di per sé insignificanti, come Pezzoro, Carcina, San Vigilio, Magno d’Inzino, ora tutte frazioni; un accorpamento che si dovrebbe attuare anche oggi, (Egidio Bonomi, Giornale di Brescia, 4 gennaio 2015, p. 41, Cultura) • Il giornale è cresciuto, nella sua complessità, come il contenitore dentro il quale si trovano le notizie, sia quelle grandi sia quelle piccole; le numerose storie che caratterizzano una comunità; gli approfondimenti dei fatti più significativi; le opinioni che aiutano un micro-comune a entrare in contatto con la globalità perché oggi Internet tiene aperta una finestra sul mondo. Rappresenta un fenomeno «glocal». (Giuseppe Ragogna, Messaggero Veneto, 24 maggio 2016, p. 2).
- Composto dal confisso micro- aggiunto al s. m. comune.
- Già attestato nella Stampa Sera del 21 aprile 1973, p. 7 (Giorgio Ghirardi).
> micromunicipio, mini-Comune.