micobatterio
Genere di batteri appartenenti al phylum Actinobacteria. Si tratta di bacilli aerobici, immobili, caratterizzati da una parete cellulare spessa e complessa, composta da lipidi, acido micolico, polisaccaridi e peptidoglicani. Le diverse specie di micobatteri condividono un’alta affinità per il colorante istologico rosso-fucsina. La colorazione, in grado di resistere al trattamento con acidi minerali e alcol etilico, fornisce un primo elemento per il riconoscimento del genere al microscopio. Sebbene comuni nell’ambiente naturale (suolo, acque, animali a sangue freddo e a sangue caldo), i micobatteri sono noti soprattutto per alcune gruppi di patogeni che hanno l’uomo come ospite. Di particolare interesse per la storia della medicina risultano le specie Mycobacterium tuberculosis (bacillo di Koch) e M. leprae (bacillo di Hansen). La prima causa un’infezione che può essere acuta o cronica del tessuto molle o scheletrico dell’uomo, nota come tubercolosi. La seconda colpisce in maniera cronica la pelle, il tessuto nasale, i nervi periferici e l’osso (lebbra). Recentemente i genomi di M. tuberculosis e M. leprae sono stati sequenziati. Quello del primo consta di un filamento circolare di DNA lungo ca. 4,4 milioni di basi, una dimensione compatibile con una completa autonomia metabolica del microrganismo. Sensibilmente più corto è risultato invece quello del secondo (ca. 3,2 milioni di basi). La ridotta dimensione del genoma di M. leprae viene spiegata con una perdita progressiva delle capacità metaboliche che ha reso il batterio sempre più dipendente dal suo ospite (parassitismo obbligato); prova ne sarebbe il fatto che il microrganismo è risultato, fino a ora, recalcitrante a ogni tentativo di coltivazione in vitro. Un posto di rilevante importanza nella storia dei rapporti tra uomo e micobatteri è occupato da M. bovis. Il serbatoio di questo microrganismo è rappresentato dai bovini e da altri ruminanti. Il consumo di latte crudo o dei suoi derivati può trasmettere l’infezione all’uomo. Quando colpisce i polmoni M. bovis produce lesioni simili a quelle causate da M. tuberculosis. Si ritiene comunemente che l’origine della tubercolosi, e più in generale delle micobatteriosi, vada ricercata nei salti evolutivi compiuti da microrganismi che, originariamente a vita libera, sarebbero passati agli animali e successivamente all’uomo con la pratica della domesticazione, ca. 10.000 anni fa.