MICIONE (Μικίων)
Nato intorno al 280 a. C., apparteneva ad una potente famiglia ateniese. Era figlio di Micione del demo di Cefisia e fratello di Euriclide insieme col quale lo si trova ricordato. Come suo fratello egli pagò una tassa straordinaria di 200 dramme per la salvezza e la difesa del territorio dell'Attica contro le incursioni degli Achei. I due fratelli parteciparono attivamente alla liberazione di Atene dal dominio macedonico quando morì Demetrio II (229 a. C.), forse incitati da Tolomeo III. Nel 224 a. C. M. e il fratello persuasero gli Ateniesi a non intervenire in aiuto di Arato contro Cleomene re di Sparta, che muoveva contro Sicione. Così i due fratelli come rappresentanti del partito nazionalista antimacedonico furono a capo del governo di Atene, e ne dirigevano la politica anche più tardi (217-6 a. C.), per quanto si tenessero particolarmente vincolati a Tolomeo IV. Sotto l'arcontato di Archelao (circa 212-i a. C.) M. col fratello Euriclide promosse l'elevazione di una statua in onore di Emmarida di Cidonia. Secondo Pausania (II, 9, 4) essi furono poi tolti di mezzo col veleno per opera di Filippo V di Macedonia (circa 210 a. C.).
Bibl.: W. Dittenberger, Sylloge inscript. Graecarum, I, 3ª ed., Lipsia 1915, nn. 491, 497; B. Niese, Geschichte der griech. und mak. Staaten, II, Gotha 1899, pp. 288 seg., 331, 463 seg., 589; W.S. Ferguson, Hellenistic Athens, Londra 1911, p. 205; The Cambridge Ancient History, VII, Cambridge 1928, pag. 748 seg. Per i più recenti studî sulla cronologia v. W. B. Dinsmoor, The archonts of Athen in the Hellenistic age, Cambridge 1931, passim.