TENORE, Michele
– Nacque a Napoli l’11 maggio 1780, da Vincenzo, medico, e da Marianna Barbato.
Seguendo le orme paterne, si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Ateneo partenopeo, avendo come maestri Antonio de Martiis, Filippo Guidi, Domenico Cirillo e Vincenzo Petagna. Cominciò inoltre a frequentare Giulio Candida, che aveva profonde conoscenze della flora calabrese, Gaetano Nicodemo, allievo di Cirillo e curatore delle piante coltivate da Vincenzo Briganti, che divenne un punto di riferimento anche di Tenore, allorché questi cominciò a focalizzare i suoi interessi nella botanica.
Prese parte ai moti rivoluzionari della Repubblica partenopea del 1799. Il 15 maggio 1800 si laureò in medicina. Nel 1802 cominciò a effettuare alcune escursioni nei territori del Regno di Napoli; nel novembre del 1802 diede alle stampe a Napoli il Quadro ragionato delle botaniche lezioni. Nel 1805 coadiuvò Vincenzo Petagna nell’allestimento dell’orto botanico di Monteoliveto, dove si era trasferita l’Università; nel frattempo si occupò anche della cura del giardino privato di Tommaso Sanseverino, conte di Chiaromonte e principe di Bisignano, di cui produsse il Catalogo delle piante che si coltivano nel botanico giardino della villa del signor principe di Bisignano alla Barra (Napoli 1805).
Tenore si distinse facilmente nello studio del mondo vegetale, potendo muoversi con disinvoltura dall’ambito spiccatamente speciografico a quello terapeutico, come documentano il lungo saggio Sull’arachide americana sua cultura ed usi. Memoria [...] letta nella adunanza del giorno 28 giugno 1807 (in Atti del Reale Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, 1811, t. 1, pp. 30-51), il Saggio sulle qualità medicinali delle piante della flora napolitana e sulla maniera di servirsene per surrogarle (Napoli 1808) e il Trattato di fitognosia, in due tomi (Napoli 1806-1810); non mancò Tenore di dar prova della propria versatilità, trattando questioni di pertinenza della biologia marina nella Memoria sopra una nuova specie di squadro pescato nelle acque della riviera di Chiaja del litorale di Napoli (Napoli 1809).
Giusto l’anno successivo, in data 25 marzo, con decreto regio Tenore fu nominato primo direttore dell’orto botanico, che era stato istituito nel 1807 da Giuseppe Bonaparte e inaugurato il 18 maggio 1809. Tenore fu in carica fino all’estremo della vita e fu in buona sostanza l’artefice dell’orto: vi allocò il vasto erbario, frutto delle intense erborizzazioni, e la sua biblioteca, assai ricca e preziosa. Dell’orto Tenore curò personalmente anche il potenziamento delle strutture, per cui si avvalse dell’ausilio di numerosa maestranza, fra cui l’architetto Giuliano de Fazio, che costruì lo scalone di accesso all’orto da via Foria e accomodò la disposizione interna dell’orto, edificando anche la cosiddetta stufa temperata. Tenore rivolse anche una particolare e costante attenzione alla comunicazione degli sviluppi e dell’accrescimento del numero delle specie coltivate curando l’uscita periodica del catalogo (Catalogo della piante del regal giardino botanico di Napoli, Napoli 1807; Catalogus plantarum horti regii Neapolitani ad annum 1813, Neapoli 1813; Ad catalogum plantarum horti regii Neapolitani [...] appendix prima, Neapoli 1815; Catalogo della collezione agraria del real giardino delle piante, Napoli 1819; Catalogo delle piante che si coltivano nel r. orto botanico di Napoli, corredato della pianta del medesimo, e di annotazioni, Napoli 1845).
Nel 1811 venne nominato professore di botanica. Tenore tenne in grande considerazione l’aspetto didattico, di cui curò sia le questioni propriamente organizzative e logistiche, esigendo la realizzazione di spazi adeguati (il conseguimento dei quali fu sottolineato nel Discorso pronunziato in occasione dell’apertura della nuova sala destinata per le pubbliche lezioni [...] il dì 7 maggio 1818, Napoli 1818), sia quello relativo alla predisposizione di testi adeguati, come furono i quattro volumi che andarono a comporre il Corso delle botaniche lezioni (Napoli 1816-1823).
Nell’agosto del 1810 Tenore diede il via ufficiale alla Flora napolitana ossia Descrizione delle piante indigene del Regno di Napoli e delle più rare specie di piante esotiche coltivate ne’ giardini, che costituì il contributo suo più rimarchevole al corso degli studi botanici ottocenteschi.
Il piano dell’opera fu, in via anonima, reso noto in un Annunzio tipografico. Flora napolitana, sul Corriere di Napoli (1810, 472, 3, pp. 116-120) e poi più dettagliatamente in Prospetto Flora napolitana, sul Giornale enciclopedico di Napoli (1810, vol. 4, n. 3, pp. 116-120). Tenore predispose un articolato lavoro di équipe, nominando tredici corrispondenti, dislocati nelle altrettante province coinvolte. Il piano editoriale prevedeva che con cadenza quadrimestrale si pubblicasse un fascicolo, ciascuno contenente cento specie descritte e accompagnato da cinque tavole; sei fascicoli avrebbero costituito un volume. Le prime uscite dei fascicoli, dato il loro valore strategico per la salvaguardia della continuazione dell’impresa, furono seguite nella loro pubblicizzazione con una costante cura da Tenore (cfr. Flora napolitana del dott. Tenore. Prima distribuzione, ibid., 1811, vol. 5, n. 2, pp. 103-115; Avvisi. Flora napolitana, ibid., 1816, vol. 10, n. 4, pp. 141-174). L’operazione editoriale, data la complessità e la vastità dell’impresa, si concluse nel 1838 con la pubblicazione del quinto volume. Tenore svolse parallelamente una messe di ricerche di amplissimo respiro, documentate da una serrata serie di lavori, fra cui il Saggio sulle qualità medicinali delle piante della flora napolitana (Napoli 1820), la Flora medica universale, e flora particolare della provincia di Napoli (Napoli 1825), il Cenno sulla geografia fisica e botanica del Regno di Napoli (Napoli 1827: tradotto in francese come Essai sur la géographie physique et botanique du Royaume de Naples, Naples 1827), il Saggio sullo stato della botanica in Italia (Napoli 1831), la Sylloge plantarum vascularum Florae Neapolitanae hucusque detectarum (Napoli 1831).
Nel 1810 Tenore, grazie ai preziosi uffici del ministro dell’Interno francese André-François Miot, fu incaricato di effettuare escursioni nei territori del Regno al fine di incrementare le piante dell’orto; tale prassi fu negli anni successivi intensamente curata da Tenore, offrendo di quei viaggi resoconti vivaci e ricchi di annotazioni naturalistiche ma anche antropologiche, fra cui il Viaggio in alcuni luoghi della Basilicata e della Calabria citeriore effettuato nel 1826 (Napoli 1827), la Succinta relazione del viaggio fatto in Abruzzo in alcune parti dello Stato Pontificio [...] nell’esta’ del 1829 (Napoli 1830), e, redatte assieme a Giovanni Gussone, le Memorie delle peregrinazioni effettuate nella state del 1838 [...] in alcuni luoghi delle provincie di Principato Citeriore e di Basilicata (Napoli 1842); infine il Viaggio per diverse parti d’Italia, Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania, composto di ben tre volumi, uscito a Napoli nel 1828.
Tenore prese parte alla terza delle Riunioni degli scienziati italiani, tenutasi a Firenze nel 1841; nella settima, che si svolse nel 1845 a Napoli, fu presidente della sezione di botanica e fisiologia vegetale. Numerose le accademie, italiane e straniere, cui fu affiliato (un elenco in De Renzi, 1861, pp. 23-25), divenendo presidente dell’Accademia della scienze di Napoli e dell’Accademia Pontaniana; fu nominato rettore dell’Ateneo napoletano nel biennio 1844-45 ed eletto nel 1861 senatore del Regno d’Italia nell’ottava legislatura. Morì a Napoli il 19 luglio 1861.
Opere. Dei resoconti di viaggio di Tenore esistono tre edizioni moderne: A.M. Ciarallo - L. Capaldo, Viaggio nel Regno di Napoli: note e commento al ‘Viaggio in alcuni luoghi della Basilicata e della Calabria citeriore’ di L. Petagna, G. Terrone, M. Tenore, integralmente ristampato con immagini d’epoca e attuali, Napoli 1988; Iid., Viaggio al Vulture. Note di chiarimento, commenti e capitoli aggiuntivi relativi al testo, integralmente riportato, delle ‘Peregrinazioni effettuate nella state del 1838 dai Signori Tenore e Gussone in alcuni luoghi delle provincie di Principato Citeriore e di Basilicata’. Con un’appendice sull’Alborella del Vulture e l’aggiornamento dell’elenco floristico, Napoli 1995; M. Tenore - L. Petagna - G. Terrone, Una spedizione botanica in Calabria, introduzione di V. Cappelli, Soveria Mannelli 2009.
Fonti e Bibl.: S. De Renzi, Parole pronunziate sul feretro, in Discorsi fatti in occasione delle solenni esequie di M. T. (20 luglio 1861), Napoli 1861, pp. 3-25; F. Cavara, Celebrazione del centenario del real orto botanico e inaugurazione del monumento a M. T., in Bullettino dell’orto botanico della regia Università di Napoli, 1913, n. 3, pp. VII-XXIX; Id., Onoranze a M. T., ibid., pp. LIX-LXX; Id., Cenni sul r. orto botanico di Napoli, ibid., pp. 1-36; F. Balsamo - M. Geremicca, Botanici e botanofili napoletani. Cenni biografici e storici, ibid., pp. 37-74; G.M. Monti, Un progetto inedito del T. sulla fondazione di un orto botanico e di una Scuola industriale-agricola, ibid., 1926, n. 8, pp. 197-206; G. Catalano, Storia dell’orto botanico di Napoli, in Delpinoa, 1958, vol. 11, pp. 5-170; V. Giacomini, Ricognizione dell’opera scientifica di M. T. nel primo centenario della morte (1861-1961), ibid., n.s., 1962, vol. 3, pp. I-LXXV; A.M. Ciarallo, L’orto botanico: origini e fondazione, in Napoli nobilissima, 1983, vol. 22, pp. 217-226; R. De Sanctis, La nuova scienza a Napoli tra ’700 e ’800, Roma-Bari 1986, ad ind.; S. Sabato, Remarks on the publication dates of T.’s Flora Napolitana, in Taxon, 1990, vol. 39, n. 3, pp. 409-416; Il Settimo Congresso degli scienziati a Napoli nel 1845. Solenne festa delle scienze severe, a cura di M. Azzinnari, Napoli 1995, pp. 80-82 e passim; R. Nazzaro - B. Menale, La scuola floristica napoletana al tempo dei Borbone: M. T., in Delpinoa, n.s., 2000, vol. 42, pp. 17-20; La cultura scientifica e le sue istituzioni. Napoli 1860-1915, Napoli 2001, ad ind.; F. Zecchino, La realizzazione e l’evoluzione dell’orto botanico di Napoli, in Delpinoa, n.s., 2005, vol. 47, pp. 5-18; B. Menale - P. De Luca, L’orto botanico di Napoli, ibid., n.s., 2007, vol. 49, pp. 111-135; B. Menale - G. Sibilio - P. De Luca, Considerazioni sulla Flora Napolitana di M. T., ibid., pp. 24-31.