Scherillo, Michele
Critico (Soccorso, Napoli, 1860 - Milano 1930). Si formò a Napoli con lo Zumbini, il Kerbaker, il D'Ovidio; nel 1893 ottenne la cattedra di letteratura italiana nell'Accademia scientifico-letteraria di Milano, di cui fu anche preside. Presidente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, nel 1923 fu nominato senatore.
Positivisticamente rifuggendo dalla discussione di problemi generali di natura estetica o metodologica, orientò i suoi interessi verso l'esame dell'opera letteraria come dato di fatto da valutare nel suo rapporto con la vita e la psicologia dell'autore. Non si precluse tuttavia a un ascolto, sia pur superficiale, della lezione del De Sanctis, da cui derivò la convinzione della sostanza ‛ formale ' dell'arte. Autore di una storia della letteratura italiana sino al XV secolo (Milano 1926), di numerosi e pregevoli lavori su scrittori italiani del Quattrocento e sulla storia del teatro, ma anche su Machiavelli, Panini, Alfieri, Ferrari, Giacosa, De Amicis, ecc., all'opera di D. ha dedicato un cospicuo numero di saggi, volti assai spesso all'analisi del personaggio, di cui si ricostruisce la vicenda umana oppure si ricerca la realtà storica o s'indaga il rapporto con la cultura o la vita dello stesso D.: Accidia, invidia e superbia e i Giganti nella D.C., in " Nuova Antologia " XXIII (1888); I primi studi di D., Napoli 1888; Alcune fonti provenzali della " Vita Nuova " di D., in " Atti R. Accad. Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli " XIV (1889-1890); La morte di Beatrice, ibid. XV (1890); Il nome di D., in " Zeit. Romanische Philol. " XX (1895); L'anno di nascita di D., in " Rendic. Ist. Lombardo Scienze e Lettere " s. 2, XXVIII (1895); " Pape Satan... ", in " Rassegna Critica Lett. Ital. " I (1896); Bertram del Bornio (il canto XXVIII dell'" Inferno "), in " Nuova Antol. " XXXII (1897); D. e Tito Livio, in " Rendic. Ist. Lombardo Scienze e Lettere " XXX (1897); Manfredi, in Con D. e per D., Milano 1898; Rassegna di studi danteschi, in " Nuova Antol. " XXXIV (1899); Capaneo e il Veglio di Creta, Napoli 1900; Matelda svelata, in " Rivista d'Italia " III (1900); D. e lo studio della poesia classica, in Arte, scienza e fede ai giorni di D., Milano 1901; introduzione e commento alla Vita Nuova, ibid. 1911 (1921²); La Vita Nuova, in D. - La Vita, Le opere, Le grandi città dantesche. D. e l'Europa, ibid. 1921; D.: commemorazione secentenaria, in " Emporium " LIII (1921); Ciacco e D. uomini di corte. (Inf. VI), ibid.; Francesca da Rimini e Isotta d'Irlanda, ibid.; Matelda (Il canto XXVIII del " Purgatorio "), ibid.; Farinata. (Il canto X dell'" Inferno "), ibid. LIV (1921); Il canto XIV dell'Inferno, Firenze 1921; D. et Folquet de Marseille, in " Nouvelle Revue d'Italie " XVII (1921); D.: il simbolo della patria, in " Dante. Rivista letteraria " I (1924).
L'opera dantesca più importante dello Scherillo, in cui confluiscono i risultati delle ricerche precedenti, è Alcuni capitoli della biografia di D., Torino 1896. L'interesse romantico per l'uomo D., unito a quello per la genesi del capolavoro, si risolve in essa in una scrupolosa ricostruzione di momenti e aspetti salienti della cultura dantesca, in un tentativo generoso, se pur forse un po' meccanico, di rapportare il poeta alla situazione storica e di misurare la forza creatrice della sua fantasia.
Bibl. - I. Sanesi, Commemorazione di M. S., in " Rendic. Ist. Lombardo Scienze e Lettere " s. 2, LXV (1932), con bibliografia completa degli scritti; F. Tateo, M. S., in Letteratura italiana. I critici, II, Milano 1969.