Secondogenito (Lisbona 1802 - Brombach 1866) del re Giovanni VI. Sotto l'influsso della madre Carlotta Gioacchina di Borbone, si pose a capo di un movimento assolutistico e prese per due volte le armi (26 maggio 1823 e 30 apr. 1824) contro il padre che aveva accettato il regime costituzionale. Esiliato a Vienna, all'avvento al trono del fratello Pietro IV e all'abdicazione di questo in favore della figlia Maria da Glória (1826), accettò la costituzione, ottenendo in cambio la mano della nipote e la carica di reggente (3 giugno 1827). Rientrato in Portogallo, abolì la costituzione e si fece proclamare re assoluto col nome di Michele I (3 maggio 1828), scatenando così la guerra civile. Ripetutamente battuto dalle forze costituzionali, sostenute da Francia e Gran Bretagna, M. dovette sottoscrivere la convenzione di Évora-Monte (24 maggio 1834) e da allora visse in esilio.