PARMA, Michele
Educatore, nato a Galliate presso Novara nel 1802, aio dal 1827 al 1843 presso famiglie nobili di Torino, poi religioso dell'Istituto della carità fondato poco prima da A. Rosmini professore di filosofia e prefetto degli studî nel collegio Mellerio-Rosmini di Domodossola, uscito da quella congregazione nel 1852, morto a Milano poco dopo (s'ignora la data precisa).
La sua attività si svolse, oltre che nella prassi pedagogica, nella letteratura educativa e nella cultura filosofica, ispirandosi al risveglio spiritualistico cristiano della Restaurazione, non senza inclinare al cattolicismo liberale. Egli fu in relazione con illustri personaggi del tempo, quali A. Rosmini, A. Manzoni, F. R. de La Mennais, Cesare D'Azeglio, S. Pellico, C. Balbo, Diodata Saluzzo, T. Grossi e altri: e collaborò nei giornali milanesi Il ricoglitore, L'indicatore, Il poligrafo. Fra le sue opere si ricordano: Discorso sul progresso delle dottrine razionali ed ecclesiastiche di Vittore Cousin, Milano 1832; Melodie religiose. Odi, Torino 1833; Del Sansimonismo considerato in relazione ai sistemi filosofici e alla dottrina cattolica, Milano 1835; Intorno all'opera del Rinnovamento della filosofia del conte T. Mamiani, Firenze 1836; Colloqui e ragguagli domestici indirizzati all'educazione della fanciullezza, Milano 1837; Sopra Giambatthta Vico, studi quattro, ivi 1838.
Bibl.: G. B. P. (Giovanni Battista Pagani), Il Rosmini e gli scrittori del suo tempo, Firenze 1919, pp. 130-133; A. Gambaro, in Giornale critico della filosofia italiana, anno 1928, pp. 301-02.