Mari, Michele. – Scrittore e filologo italiano (n. Milano 1955). Professore di Letteratura italiana presso l’università degli Studi di Milano, nei suoi scritti i temi più ricorrenti sono quelli dell’infanzia e della memoria, che in uno stile ricercato spesso usato in chiave gotica e barocca si ispira al genere horror e a quello della fantascienza. In diversi libri inoltre è evidente la matrice autobiografica e in altri la verità storica si intreccia con l’invenzione fantastica. Traduttore, M. accompagna all’attività letteraria quella critico-filologica dedicata specialmente alla letteratura italiana del Settecento e Ottocento e ha collaborato con quotidiani come il Corriere della Sera, la Repubblica e Il Manifesto. Tra i suoi libri si ricordano: Di bestia in bestia (1989), Filologia dell’anfibio (1995), Tu, sanguinosa infanzia (1997), Tutto il ferro della torre Eiffel (2002, Premio Bagutta), il volume di saggi critici I demoni e la pasta sfoglia (2004; nuova ed. aggiornata 2017), la raccolta poetica Cento poesie d'amore a Ladyhawke (2007), la raccolta di racconti Fantasmagonia (2012), Verderame (2008, Premio Grinzane Cavour), Roderick Duddle (2014), Asterusher. Autobiografia per feticci (con F. Pernigo, 2015), il testo autobiografico Leggenda privata (2017, premio Mondello 2018 e premio Brancati 2018), la raccolta poetica Dalla cripta (2019) e Le maestose rovine di Sferopoli (2021).