MICHELE I imperatore d'Oriente
Apparteneva alla nobile famiglia greca dei Rangabe ed era genero dell'imperatore Niceforo I, avendone sposato la figlia Procopia. Ucciso Niceforo e gravemente ferito il figlio suo Stauracio nella guerra contro i Bulgari, il 25 luglio 811, M., che allora occupava la carica di curopalate e godeva il favore del partito iconodulo, fu spinto a impadronirsi della corona. Il contegno dell'esercito fece fallire il piano, ma pochi mesi dopo, rientrato Stauracio in Costantinopoli e aggravatosi il suo male, per un accordo intervenuto tra il senato, il patriarca e la guardia palatina, Stauracio fu deposto e Michele proclamato imperatore. In opposizione alla politica di Niceforo, iconoclasta, egli richiamò dall'esilio gli studiti e i fautori delle immagini, fra i quali Teodoro, abate del monastero di Studio, che divenne il suo più ascoltato consigliere. Ma questo atteggiamento gli alienò il favore delle milizie presso le quali l'iconoclastia era molto diffusa. E quando, per fronteggiare i Bulgari che avanzavano dalla Macedonia e dalla Tracia, M. dovette concentrare l'esercito nelle vicinanze della capitale, si ebbero gravi atti d'insubordinazione: fino a che, affrontati i nemici a Vernisicia presso Adrianopoli, egli fu pienamente sconfitto (giugno 813) e l'esercito proclamò sul campo lo stratego degli Anatolici Leone. Disperando di poter domare la rivolta, M. rinunziò alla corona e con la moglie e i figli si ritirò nell'isola di Faro, donde Leone lo confinò in un monastero dell'isola Peotes dove visse ancora circa trent'anni. Dei quattro suoi figli, Ignazio divenne poi patriarca di Costantinopoli e per il suo conflitto con Bardas e con Fozio provocò l'intervento del papa e quindi il distacco della chiesa greca da Roma.
Bibl.: C. Ducange, Hist. byz. duplici commentario illustrata, Parigi 1680, p. 128; J.B. Bury, A History of the Eastern Roman Empire from the Fall of Irene to the accession of Basil I, Londra 1912.