MICHELE I e II Angelo Comneno, despoti di Epiro
Caduta Costantinopoli in mano ai Latini della quarta crociata (1204), Michele I Angelo Comneno, figlio illegittimo del sebastocratore Giovanni Angelo e perciò cugino del basileus Alessio III, occupò quel tratto del tema bizantino di Nicopoli corrispondente ai territorî dell'Albania e dell'Epiro, dalla costa adriatica alla Macedonia e da Naupatto a Durazzo, i quali in teoria avrebbero dovuto essere occupati dalla repubblica di Venezia, che dovette per allora contentarsi di Durazzo e di Corfù. Come principe bizantino egli trovò seguito nella popolazione dei territorî occupati e pose la sua capitale ad Arta, assumendo il titolo di despota di Epiro. Regnò dal 1205 al 1214, anno in cui morì assassinato.
Michele II, figlio del precedente e di una concubina, successe nel 1236 allo zio Teodoro Angelo che nella lotta contro lo zar dei Bulgari Giovanni II Asen aveva perduto quasi tutto il despotato. Sposatosi nel 1230 con Teodora, figlia del sebastocratore Giovanni Petraleifas, ne ebbe due figlie che maritò rispettivamente a Guglielmo II Villehardouin, principe di Acaia, e a Manfredi re di Sicilia. Nel 1241 ereditò la signoria di suo zio Manuele despota di Tessalonica; da buon bizantino fu protettore munifico dei monasteri agioriti di Dochiarion e di San Paolo. La sua politica gli suscitò contro l'invidia di Michele Paleologo imperatore di Nicea, il quale mirava alla riconquista di Costantinopoli, che compì di fatto nel 1261; i due si scontrarono a Pelagonia (Bitolj) nel 1259 e il despota di Epiro vi ebbe la peggio tanto che perdette quasi tutto il principato e dovette per qualche tempo andare errando per le Isole Ionie. Ma con l'aiuto del genero Manfredi poté ricostituire buona parte della sua signoria che mantenne fino alla morte, avvenuta nel 1271.