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MICHELE Fedorovič Romanov, zar di Russia

di Sergio Puškarev - Enciclopedia Italiana (1934)
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MICHELE Fedorovič Romanov, zar di Russia

Sergio Pu¿karev

Nato nel 1596. Suo padre, il boiaro Fedor Nikitič Romanov, fu fatto monaco nel 1601 sotto il nome di Filaret, per ordine dello zar Boris Godunov: divenne in seguito metropolita di Rostov ed ebbe una parte eminente negli eventi che segnalarono i cosiddetti "tempi torbidi"). Inviato nel 1610 in qualità di ambasciatore, insieme al principe V.V. Golicyn, presso il re di Polonia Sigismondo, fu fatto prigioniero dei Polacchi e rimase in prigionia fino al 1619. Quando Mosca venne liberata dai Polacchi nell'autunno del 1612, lo Zemskij Sobor (Assemblea delle provincie) elevò a zar nel febbraio del 1613 il giovane M., che poi nell'estate fu incoronato. Per un decennio egli governò con l'aiuto e l'assistenza dello Zemskij Sobor, convocato di frequente. Ma nel 1619, tornò dalla prigionia il padre dello zar, il metropolita Filaret, che fu fatto patriarca, e da allora fino alla sua morte, il patriarca fu reggente ufficiale insieme con suo figlio col titolo di "Grande Gosudar", dirigendo effettivamente tutta l'amministrazione dello stato.

Il primo problema che ebbe davanti a sé il governo di Mosca sotto lo zar M. fu il ristabilimento dell'ordine e della sicurezza nel paese, dopo lo scompiglio dei "tempi torbidi". Bisognava poi porre fine alle guerre coi vicini. Difatti, nel 1617, fu conclusa la pace eterna con la Svezia a Stolbovo, in seguito alla quale gli Svedesi restituirono alla Russia Novgorod e alcune altre città occupate durante i "tempi torbidi", ma conservarono tutta la costa del golfo finnico. Alla fine del 1618, fu conclusa una tregua per 14 anni e mezzo a Deulin col regno polacco-lituano: scaduta la quale, nel 1632, il governo moscovita mosse di nuovo contro la Polonia e la Lituania una guerra poco fortunata per Mosca; ma nel 1634, fu conclusa "la pace eterna" presso il fiume Poljanovka, per la quale il re polacco Ladislao rinunziò alle sue pretese al trono moscovita e riconobbe come zar M., ricevendo in cambio i territorî di Smolensk e di Černigov Severskij, occupati dai Polacchi e dai Lituani.

Quanto alla vita interna della Russia durante il regno di M., sono da ricordare la generale descrizione del regno compiuta negli anni 1620-1630 (pisovyja knigi); la sistemazione della proprietà territoriale della classe dei funzionarî moscoviti (pomestnoe uloženie, 1636); l'impulso dato agl'istituti dell'amministrazione centrale, cosiddetti prikaz, la cresciuta immigrazione di stranieri, fra i quali molti ufficiali, medici, tecnici e artigiani, attirati nel servizio russo dal governo moscovita. Con l'aiuto degli ulficiali stranieri vennero organizzati sotto M. alcuni reggimenti (inozemnyj stroj). Vi fu una notevole colonizzazione russa nella Siberia e nei territorî lungo il Volga. A difesa dai nemici esterni furono create e popolate, a sud la linea di difesa Belogorodskaja, a est la Simbirskaja. Infine, negli anni 1636-1638 furono costruite le città fortificate di Tamvov, Kozlov, Penza, Simbirsk e altre.

Bibl.: S. M. Solov'ev, Istorija Rossii s drevnejs̄ich vremen, IX (Carstvovanie Michaila Federoviča); N. I. Kostomarov, Russkaja istorija v žizneopisanijach..., parte 2ª, fasc. IV (I, Car Michail Federovič); E. Staševskij, Očerki po istorii carstvovanija Michajla Fedoroviča, Kiev 1913.

Vedi anche
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Vocabolario
żar
zar żar s. m. – Voce di origine etiopica, che significa propriam. «spiriti benevoli dell’aria» e che in etnologia indica un movimento di possessione rituale (v. possessione, n. 1 b) sorto nella regione di Gondar (Etiopia) e diffuso nei...
zar
zar s. m. [adattam. del bulg. car, russo car′, slavo ant. cĭsarĭ, che, come il got. kaisar (da cui il ted. Kaiser), è dal lat. Caesar «Cesare»]. – Re, imperatore, come titolo di cui furono dapprima insigniti, da Bisanzio, i re di Bulgaria...
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